Azioni Tim osservate a Milano: il titolo crolla negli scambi mattutini, appesantito da indiscrezioni sulle intenzioni del fondo Kkr. L’azienda leader nelle tlc è impegnata in piani per il futuro.
Azioni Tim crollano a Piazza Affari stamane: il titolo scende sceso del 7,4% a poco meno di 0,30 euro nei primi scambi, diminuendo il valore di mercato della società a circa 6,3 miliardi di euro.
A pesare sulle negoziazioni ci sono le indiscrezioni di Bloomberg, secondo le quali il fondo Kkr potrebbe abbandonare una proposta di acquisizione da 10,8 miliardi di euro (11,9 miliardi di dollari) se non gli sarà concessa la due diligence richiesta.
Intanto, la società ha reso note altre novità per il piano di integrazione con Open Fiber.
In questo contesto, le azioni Tim perdono il 2,92% negli scambi alle ore 9.54 circa.
Azioni Tim in forte calo: i motivi
Tim osservata in Borsa.
Stando ai rumors, il Kkr dovrebbe ribadire il suo interesse a una possibile offerta oubblicainiziale, ma soltanto se la società di investimento statunitense avrà la possibilità di rivedere le finanze del gestore telefonico ancora più urgentemente di prima, poiché le condizioni del mercato sono cambiate.
L’invasione russa dell’Ucraina e i recenti declassamenti del rating di Telecom Italia sono tra i motivi di tale urgenza e forse ripensamento sull’Opa. I portavoce di Kkr e di Tim hanno rifiutato di commentare.
Le azioni Tim scendono ampiamente in territorio negativo, con un ribasso del 3,11% alle ore 10.02.
Da segnalare che sabato 2 aprile la società ha ufficialmente comunicato la firma di “un accordo di riservatezza con CDP Equity S.p.A. (‘CDP Equity’) al fine di avviare interlocuzioni preliminari riguardanti l’eventuale integrazione della rete di TIM con la rete di Open Fiber, di cui Cdp Equity detiene il 60% del capitale sociale.”
Si avviano così i negoziati per giungere al 30 aprile con un protocollo di intesa che definisca “obiettivi, il perimetro, la struttura e i principali criteri e parametri di valutazione relativi al progetto di integrazione.”
Nell’ambito di tale progetto, le attività di rete fissa verrebbero fuse con quelle della più piccola rivale statale Open Fiber SpA, allineando Telecom Italia all’obiettivo del Governo di costruire un’unica rete nazionale in fibra evitando investimenti duplicati.
L’ad Labriola ha anche in programma di separare tutti i servizi commerciali in un’altra unità denominata ServCo, secondo il piano industriale di Telecom Italia.
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