L’anno scorso Pirelli ha registrato un utile netto totale di 442 milioni di euro, in aumento del 152% rispetto il 2017
Azioni Pirelli in evidenza dopo che il Cda ieri ha comunicato i conti 2018 ed ha proposta un dividendo di 0,177 euro per azione.
Il titolo Pirelli dopo poche ore dall’apertura scambia in rialzo, con un progresso di oltre un punto e mezzo che posiziona l’azienda al primo posto di Piazza Affari e dell’indice FTSE Mib.
I conti 2018: il Cda propone dividendo di 0,177 euro
L’anno scorso Pirelli ha registrato un utile netto totale di 442 milioni di euro, in aumento del 152% rispetto il 2017.
Lo rende noto un comunicato del gruppo, che aveva già diffuso i risultati preliminari, specificando che «il risultato netto delle attività in funzionamento (consumer) nel 2018 è stato pari a 448 milioni, in crescita del 70,5% rispetto ai 263 milioni del 2017».
Il gruppo sottolinea che il dato riflette, oltre che il miglioramento del risultato operativo e del risultato da partecipazioni, «anche minori oneri finanziari netti per 166 milioni grazie alle azioni di rifinanziamento e alla riduzione dell’indebitamento per effetto dell’aumento di capitale sottoscritto da Marco Polo per circa 1,2 miliardi avvenuto nel mese di giugno 2017».
Il Cda ha proposto una cedola di 0,177 euro per azione, cifra che corrisponde ad un payout del dividendo del 40% sul risultato netto consolidato, con una politica «in linea con quanto previsto in sede di Ipo», conclude la società.
L’analisi tecnica su Pirelli
Pirelli, grafico giornaliero. Fonte: Bloomberg
La struttura tecnica della quotata a Piazza Affari appare ancora incerta. Nonostante il progresso registrato dai minimi segnati il 3 gennaio a 5,37 euro, i corsi fanno ancora fatica a cambiare la polarizzazione della tendenza di lungo periodo ribassista in atto dai top registrati il 22 agosto scorso, quando Pirelli scambiava a 7,69 euro per azione.
Tuttavia, i primi segnali di miglioramento della struttura tecnica si sono verificati con la violazione della trendline discendente di lungo periodo, che conta i massimi decrescenti segnati a novembre e gennaio scorsi. Come si può vedere sul grafico giornaliero questa trendline è stata attraversata più volte dai prezzi dopo la prima violazione avvenuta il 13 febbraio.
La conferma definitiva dell’abbandono di questo livello dinamico è avvenuto con il rimbalzo messo a segno ieri, che ha favorito un nuovo impulso verso il test della resistenza statica a 0,6178 euro.
Questo livello è molto significativo poiché demarca le forze rialziste da quelle ribassiste nel medio periodo. Quindi, nonostante la tendenza sottostante di breve sia rialzista, prima di implementare qualsiasi strategia di acquisto sarebbe prudente attendere prima una chiusura superiore a tale livello.
La flessione di oggi in prossimità di questo livello ha infatti evidenziato che i venditori rimangono ancora in vantaggio.
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