Si inasprisce la tensione Cina-USA: Washington ha ripristinato alcuni dazi sull’import da Pechino e la minaccia di delisting dei titoli del dragone è sempre in agguato. Il tech cinese crolla.
Nello scenario della guerra in Ucraina, si combatte il conflitto parallelo tra USA e Cina.
Osservando i mercati asiatici di oggi, emerge proprio il clima inasprito tra le due potenze mondiali, con il settore tecnologico cinese che soffre e crolla negli scambi azionari.
La tensione tra Pechino e Washington non si è mai placata del tutto e nella cornice bellica ucraina, si sta pericolosamente riaccendendo.
Biden teme che Xi possa sostenere Putin. E, tra le misure di avviso a Pechino, c’è il ripristino dei dazi.
Tra dazi e rischio delisting, il tech cinese crolla
Le azioni in Asia scendono oggi, venerdì 25 marzo, in un trading piuttosto agitato. A trascinare il crollo c’è il netto ribasso del settore tecnologico cinese, mentre gli investitori valutano i rischi economici derivanti dall’inasprimento della politica monetaria della Federal Reserve e dalla guerra della Russia in Ucraina.
L’indice azionario Asia-Pacifico di MSCI è scivolato per una seconda sessione e le azioni tecnologiche di Hong Kong sono affondate in seguito ai commenti degli Stati Uniti secondo cui è “prematuro” speculare su un accordo per impedire che le aziende cinesi vengano espulse dalle borse americane.
Lo spettro del delisting, quindi, è ancora in piedi.
L’indice tecnologico Hang Seng è sceso di quasi il 5%, con Alibaba in calo di oltre il 6%, Tencent del 2,7%, JD del 6,3% e Meituan del 7%. I timori di delisting hanno continuato a essere al centro dell’attenzione con la US Securities and Exchange Commission che ha aggiunto la piattaforma di social media cinese Weibo a un elenco di titoli cinesi che rischiano di essere revocati dagli Stati Uniti.
Intanto, a inasprire di più il clima tra le due potenze è tornato il tema dazi della guerra commerciale.
L’ufficio del rappresentante commerciale degli Stati Uniti ha dichiarato di aver ripristinato tariffe all’import cinese su 352 prodotti prima esclusi.
L’elenco include componenti industriali come pompe e motori elettrici, alcune parti di automobili e prodotti chimici, zaini, biciclette, aspirapolvere e altri beni di consumo.
“Tra picchi di inflazione e sfide per la ripresa economica globale, speriamo che gli Stati Uniti possano eliminare tutte le tariffe sui prodotti cinesi il prima possibile per gli interessi fondamentali dei consumatori e dei produttori in Cina e negli Stati Uniti”, ha dichiarato una portavoce del Ministero del commercio cinese.
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