BCE: Draghi aumenterà il QE dopo il rialzo dei tassi Fed?

Flavia Provenzani

17 Dicembre 2015 - 14:42

Cambio euro-dollaro in ribasso, ma non quanto sperato da Draghi: la BCE aumenterà il QE dopo il rialzo dei tassi Fed per svalutare l’euro?

BCE: Draghi aumenterà il QE dopo il rialzo dei tassi Fed?

Il primo aumento di tassi di interesse della Federal Reserve ha spinto al rialzo il dollaro USA, ma ha fatto ancora troppo poco sul cambio euro-dollaro per aiutare la politica di deprezzamento dell’euro portata avanti dalla Banca Centrale Europea

Il dollaro è in salita contro l’euro nella sessione di giovedì, ma l’aumento non è entusiasmante nonostante la Fed abbia annunciato l’aumento dei tassi di interesse della Fed sul rialzo dei tassi di interesse allo 0,25%-0,5%.

Il movimento è ancora troppo piccolo per recuperare il forte calo sul cambio euro-dollaro registrato nel corso delle ultime due settimane che ha visto il dollaro perdere circa il 5% contro la moneta unica. Un euro vale 1,0854 dollari al momento in cui si scrive.

Gli investitori passeranno la sessione di oggi a valutare quale sia il significato della mossa della Fed per l’euro.

La BCE aumenterà il QE dopo il rialzo dei tassi Fed?

La BCE non ha mai riferito di avere un target definito sul tasso di cambio dell’euro-dollaro. Ma gli investitori sanno che svalutare l’euro è da tempo una delle leve principali della BCE per cercare di aumentare l’inflazione bassa dell’Eurozona

I movimenti al rialzo dell’euro hanno ostacolato gli sforzi della BCE per rilanciare l’economia europea, dove l’inflazione annua nel mese di novembre è stata dello 0,2%, ben al di sotto del target della BCE a circa il 2%.

La BCE ha tagliato il tasso di interesse di riferimento allo 0,05% e lanciato un programma mensile di acquisto titolo da 60 miliardi di euro al mese a marzo di quest’anno per, come dicono gli analisti, indebolire la moneta unica.

I tassi di interesse più bassi tendono a ridurre l’appeal di una moneta, in quanto incoraggia i flussi di capitale a spostarsi in altri paesi o aree monetarie in cerca di rendimenti più elevati.

Da parte sua, la BCE aveva già deluso gli orsi dell’euro all’inizio di questo mese. L’euro era sceso vicino a quota 1,05 $ i primi giorni di dicembre sulle aspettative che la Fed e la BCE si stessero per muovere in due direzioni opposte.

La BCE ha annunciato un taglio dei tassi e un prolungamento del termine del QE durante la riunione del 3 dicembre, deludendo però le aspettative del mercato per un allentamento più aggressivo. Il cambio euro-dollaro ha poi rimbalzato a circa 1,10.

«A meno che la BCE non riprenda a parlare di altri tagli sui tassi di deposito, il cambio euro-dollaro continuerà ad essere scambiato nel range 1,05-1,10»

ha detto Axel Botte, analista presso la Natixis Asset Management.

L’euro ha iniziato a scendere in seguito all’aumento dei tassi della Fed, evento in cui la banca centrale statunitense ha enfatizzato che il processo di normalizzazione sarà molto graduale.
Il report del Federal Open Market Committee ha abbassato le stime per futuri aumenti dei tassi di interesse, anche se non tanto quanto alcuni avevano previsto.

La promessa della Fed di aumentare lentamente i tassi «solleva la possibilità di ulteriori misure di politica della BCE per combattere l’Euro più forte», ha detto Charles Diebel di Aviva Investors.

«Come l’ideale per sostenere l’Eurozona, alla BCE servirebbe la parità sul cambio euro-dollaro».

Il presidente della BCE Mario Draghi ha detto all’inizio di questa settimana che la banca è pronta a ricorrere a misure di stimolo aggiuntive per sostenere l’inflazione se necessario.

Le banche centrali cercano di evitare la deflazione, una discesa dei prezzi che potrebbe soffocare la spesa dei consumatori e la crescita, il che renderebbe più difficile rimborsare i propri debiti ai governi e alle imprese.

La BCE ha abbassato il tasso di interesse che le banche pagano sui depositi da 0,1 punti percentuali a meno 0,3% all’inizio di questo mese, e ha anche esteso il quantitative easing di sei mesi, fino al marzo 2017.

Qualsiasi pressione al rialzo sulla moneta unica potrebbe causare nuove promesse di nuovi allentamenti da parte dei membri della BCE.

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