BCE alza i tassi? Cosa significa per l’Italia

Violetta Silvestri

10/02/2022

Si intensificano le aspettative su una svolta da falco della BCE: tassi più alti entro il 2022? L’interrogativo solleva altre questioni, come l’impatto per l’Italia di costi di finanziamento più alti.

BCE alza i tassi? Cosa significa per l’Italia

BCE nel mirino di speculazioni e aspettative sul tema caldo dei tassi di interesse: con l’inflazione sempre più pungente, ci sarà la svolta da falco dell’Eurotower?

La risposta è più che mai attesa in Italia, dove il costo del debito potenzialmente elevato sarebbe un ostacolo alla crescita tanto aspettata.

Cosa significa, quindi, il possibile aumento dei tassi di interesse da parte della banca centrale? Quali conseguenze concrete per l’Italia?

Cosa succede in Italia se aumentano i tassi BCE

Nella conferenza stampa di Lagarde del 3 febbraio è esploso il caso tassi di interesse: pur rimanendo ancora fermi, sono cresciute le stime di un probabile intervento entro l’anno.

Il motivo è sempre lo stesso: l’inflazione corre più di quanto ci si aspettasse e l’energia picchia sul costo della vita. Nonostante Lagarde abbia parlato di gradualità e necessità di una attenta valutazione dei dati a marzo per poter prendere qualsiasi decisione - rimarcando la differenza con gli USA, dove la Fed è pronta al tapering - il dibattito si è aperto.

Anche in Italia: cosa succederà con tassi più alti? Innanzitutto occorre ricordare che sono tre i riferimenti della BCE: tassi di interesse sulle operazioni di rifinanziamento principali, sulle operazioni di rifinanziamento marginale e sui depositi.

In generale, aumentare il tasso di interesse vuol dire che il costo per prendere in prestito il denaro sale. Di conseguenza, credito, mutui e finanziamenti sono direttamente coinvolti.

Per capire come interferiscono le decisioni BCE sui tassi con le operazioni dei cittadini, ovvero con l’atteggiamento delle banche verso clienti e finanziamenti, basterà sottolineare che il tasso sulle operazioni di rifinanziamento marginale è quello relativo ai prestiti BCE alle banche con rimborso nella giornata lavorativa successiva (overnight).

Il tasso sulle operazioni di rifinanziamento principali è corrisposto dalle banche quando ricevono prestiti dalla BCE per la durata di una settimana. Il tasso sui depositi presso la banca centrale è pagato da quest’ultima alle banche private per i depositi tenuti in garanzia all’Eurotower.

In definitiva, queste le conseguenze, per l’Italia in primis, di una politica di tassi più alti: con costo del capitale in prestito che aumenta, i mutui possono diventare più onerosi e dunque meno favorevoli; tassi più alti significano prezzi dei titoli di Stato più bassi e rendimenti elevati, ovvero maggiore costo statale per il debito; con costi di finanziamento maggiori, possono scendere gli investimenti delle imprese; tassi più alti si possono tradurre anche in più risparmio e meno spesa con denaro in prestito, ovvero meno consumi.

Tutte queste conseguenze andrebbero a intaccare le previsioni di rilancio italiano, con maggiori spese per pagare gli interessi sul debito.

Perché l’Italia è osservata speciale sui tassi BCE

L’Eurozona finora ha beneficiato di una politica monetaria accomodante dalla crisi del debito sovrano del 2011, con miliardi pompati nella sua economia per stimolare i prestiti e rilanciare l’attività economica.

Con la pandemia, la BCE ha lanciato un nuovo programma di acquisto di obbligazioni. Ciò includeva l’acquisto di ancora più titoli di Stato nell’area dell’euro, in modo che le nazioni avrebbero potuto affrontare costi inferiori durante l’aumento del nuovo debito. L’Italia è stata avvantaggiata da questo piano.

“Nel 2020-21 la Banca d’Italia ha acquistato oltre il 100% dell’offerta netta del debito delle amministrazioni centrali italiane. Nel 2022, stimiamo che la banca centrale acquisterà fino al 60% dell’emissione netta. Nel 2023 questa fonte di domanda scomparirà”, ha affermato Frederik Ducrozet, stratega di Pictet Wealth Management, sottolineando il panorama in evoluzione della politica monetaria.

Di conseguenza crescita e prospettive fiscali saranno fondamentali per il nostro Paese, così come la stabilità e credibilità politica.

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