Riunione BCE: estensione QE di 6 mesi a dicembre, pesa l’esito del referedum

Flavia Provenzani

05/12/2016

BCE estende il QE di 6 mesi oltre marzo 2017 alla riunione di dicembre. Pesa anche la vittoria del no al referendum costituzionale in Italia.

Riunione BCE: estensione QE di 6 mesi a dicembre, pesa l’esito del referedum

Le aspettative che la Banca Centrale Europea (BCE) annunci una proroga di sei mesi al suo piano di stimolo da miliardi e miliardi di euro sono aumentate dopo la vittoria del NO al referendum costituzionale in Italia.

Prima dei risultati del referendum, un sondaggio Reuters di giovedì vedeva 52 economisti su 60 aspettarsi che la BCE annuncerà una proroga al suo programma di quantitative easing (QE) oltre la scadenza attualmente prevista per marzo 2017.

Di chi prevede una proroga, la stragrande maggioranza degli intervistati prevede che il programma verrà esteso di sei mesi a settembre 2017, mantenendo invariato il ritmo di 80 miliardi di euro al mese. Circa un quarto degli intervistati, tuttavia, si aspetta che il prolungamento dei tempi venga accompagnato da una riduzione del ritmo di acquisti tra i 10 e i 20 miliardi di euro al mese.

Riunione BCE: cosa aspettarsi?

L’intervento del presidente della BCE Mario Draghi dello scorso mercoledì - accompagnato da alcune notizie di stampa non confermate secondo cui la BCE interverrà con l’acquisto di debito italiano in caso di estrema volatilità dei rendimenti dei titoli del paese, ha voluto rassicurare gli investitori che la centrale banca rimane pronta ad agire in caso in cui l’esito referendario causasse una rinnovata esplosione di nervosismo del mercato.

Pertanto, la combinazione tra la vittoria ufficiale del No al referendum e la convinzione diffusa che la BCE sia pronta a usare il suo kit di strumenti per compensare eventuali reazioni eccessive del mercato, è vista come il fattore chiave per cui il rendimento del Btp a 10 anni è aumentato solo poco sopra i 200 punti base nei primi istanti della sessione di oggi.

Tuttavia, l’incentivo della BCE di aumentare lo stimolo per contribuire a stabilizzare i mercati finanziari deve essere confrontato con la realtà economica. L’economia complessiva della zona euro sta proseguendo in gran parte come previsto dalle previsioni BCE di settembre e il quarto trimestre promette bene.

Secondo vari analisti, nonostante il consensus anticipi un ulteriore allentamento, la BCE si trova di fronte a delle considerazioni contrastanti.

Una nota di ricerca da parte del team di Société Générale della settimana scorsa pone il dilemma: "

Le prospettive economiche favorevoli limitano la necessità di un ulteriore allentamento della BCE. D’altra parte, lo sviluppo ancora poco entusiasmante dell’inflazione core e l’alta incertezza politica non dà alla BCE dei motivi per adottare una linea dura".

Draghi si riunisce oggi con i ministri dell’Eurogruppo a Bruxelles per un incontro valutativo sulla situazione del debito in Grecia.
Intanto il mercato tiene l’orecchio aperto ad eventuali commenti indicativi da parte del presidente ad anticipazione della riunione della BCE di giovedì.

Riunione BCE dicembre: sondaggi Reuters

La Banca Centrale Europea, secondo le previsioni in vista della riunione dell’8 dicembre, potrebbe annunciare un’estensione del piano di quantitative easing secondo la maggioranza degli economisti intervistati dalla Reuters.
Gli stessi si aspettano che Draghi mantenga invariata la dimensione degli acquisti mensili di asset.

Il presidente della BCE Mario Draghi mercoledì ha dichiarato che guarderà ad un insieme di strumenti di politica monetaria in sede della riunione in programma l’8 dicembre e che l’ampio stimolo di politica monetaria ha dato tempo ai paesi dell’area euro di implementare le riforme. Questi sforzi devono essere implementati, secondo Mario Draghi.

Delle novità alla riunione della BCE di giovedì prossimo potrebbero aiutare a moltiplicare l’impatto dello stimolo sul tasso di cambio dell’euro, soprattutto dal momento che è ampiamente previsto che la Federal Reserve degli Stati Uniti aumenti i tassi di interesse ad una settimana di distanza dal meeting della BCE, facendo aumentare il dollaro.

Un sondaggio separato della Reuters ha mostrato come per il dollaro si preveda un ulteriore guadagno contro l’euro, proseguendo il rally ormai in corsa da due mesi e che si è intensificato con la vittoria di Trump alle elezioni presidenziali USA.

Nonostante i dati economici siano migliorati di recente, i rischi per la stabilità finanziaria della zona euro sono aumentati. Prima su tutti in Italia, verso il referendum costituzionale di domenica 4 dicembre che potrebbe decidere il futuro politico del primo ministro Matteo Renzi.

Molti sui mercati finanziari temono che una vittoria del «no» - che i sondaggi vedono come possibile - possa minare il progetto dell’euro, in particolare in vista delle elezioni nazionali in Francia, Germania e Paesi Bassi nel corso del prossimo anno che minacciano di sconvolgere lo status quo.

La decisione del Regno Unito di lasciare l’Unione Europea ha ulteriormente confuso le acque, tanto più che i negoziati devono ancora cominciare e non si ha ancora idea della direzione che prenderanno.

La BCE, tuttavia, si è detta pronta a intensificare temporaneamente gli acquisti di titoli di Stato italiani se il risultato del referendum dovesse causare una forte crescita gli oneri finanziari, al fine di stabilizzare il mercato obbligazionario.

«La credibilità della politica del QE e dei tassi di interesse negativi è minacciata tra le altre cose dalle crescenti preoccupazioni per la situazione della liquidità...e le sue conseguenze politiche per la stabilità finanziaria»,

ha scritto Håkan Frisén, a capo delle previsioni economiche presso la SEB.

«Ma allo stato attuale, la BCE non ha praticamente alcuna scelta se non proseguire gli acquisti di obbligazioni».

L’ultimo sondaggio su oltre 70 economisti prevede che la crescita economica della zona euro sarà ancora più lenta il prossimo anno, con un +1,4 per cento a fronte dell’1,6 per cento previsto quest’anno, il che mantiene alta la pressione sulla BCE in assenza di maggiori stimoli fiscali.

Questo sottolinea il calo degli effetti della politica monetaria come misura autonoma. Ancora, 52 su 60 economisti hanno detto che l’8 dicembre la BCE annuncerà una proroga per il suo programma di QE oltre l’attuale stop fissato a marzo 2017.

Tre economisti ritengono che la banca centrale non allenterà ancora la politica e invece annuncerà un ridimensionamento sul ritmo dei suoi acquisti di asset, attualmente a 80 miliardi di euro al mese.

I restanti cinque economisti non si aspettino alcun cambiamento la prossima settimana, tre di loro hanno detto che la BCE vorrà semplicemente attendere fino all’inizio del prossimo anno prima di annunciare una qualsiasi modifica.

Le previsioni sulla durata della proroga alla scadenza degli acquisti di asset varia dai tre mesi ad una politica più a lungo termine in stile QE americano - la maggioranza ritiene che una proroga di sei mesi è l’opzione più probabile.

40 su 54 economisti si aspettano che la BCE mantenga il ritmo di acquisti da 80 miliardi di euro al mese oltre marzo 2017. I restanti 14 si aspettano che la banca centrale inizi a diminuire l’impianto di stimolo. S

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