BCE: riacquisti bond in crisi. Novità sui repo in arrivo a dicembre

Flavia Provenzani

23/11/2016

La Banca Centrale Europea deve aumentare le operazioni a pronti contro termine, il mercato dei bond è a rischio congelamento.

BCE: riacquisti bond in crisi. Novità sui repo in arrivo a dicembre

La Banca Centrale Europea è allo studio di nuovo metodi per prestare ancora più denaro di quanto già non faccia tramite l’acquisto dei titoli di debito pubblico emesso dai Paesi dell’Eurozona.

La BCE di Draghi deve evitare il congelamento del mercato del finanziamento a breve termine dal valore di 5.500 miliardi di euro, che è alla base del sistema finanziario - stando alle fonti interne alla banca centrale riportate dall’agenzia Reuters.

La BCE ha acquistato più di un trilione di euro in titoli di Stato della zona euro nel tentativo di sostenere la crescita economica e l’inflazione nel blocco economico e nella maggior parte dei casi la BCE è in possesso di questi titoli.
In questo modo, si è tolto l’elemento chiave degli accordi di riacquisto, o pronti contro termine, che gli istituti finanziari si prestano l’un l’altro a fronte di un collaterale, in genere obbligazioni governative a rating elevato come quelle della Germania.

Il repo corrisponde al nostro ‘pronti contro termine’, uno strumento di gestione del danaro a breve termine: tra i due contraenti, uno vende un titolo contro contanti, e allo stesso tempo si impegna a riacquistare quel titolo allo scadere di un breve periodo dietro pagamento del prezzo originario aumentato dell’interesse.

Il repo viene utilizzato dai fondi di investimento per finanziare le attività di trading ed è considerato dalla BCE come una strada fondamentale per trasmettere il proprio stimolo monetario per l’economia.

Un blocco nel mercato dei pronti contro termine rischia di annullare parte dello stimolo della BCE, ostacolando i prestiti tra le società finanziarie e lasciando i mercati obbligazionari vulnerabili a selloff preoccupanti.

Per evitare questo scenario, la BCE vuole rendere più facile per le banche prendere in prestito i bond che la stessa banca centrale ha acquistato così che possano essere utilizzati come garanzia per i prestiti pronti contro termine, riferiscono le fonti.

Eventuali modifiche allo studio della BCE includono la riduzione della penale per le imprese che non riescono a restituire in tempo i bond che hanno preso in prestito, l’accettazione di nuovi tipi di collaterale e l’ampliamento della durata dei prestiti.

Se la liquidità diminuisce, i fallimenti sono dietro l’angolo e le banche diventano molto più prudenti quando si tratta di fare mercato, come sottolineato da una delle fonti.
Le fonti hanno aggiunto che la questione sarà discussa in occasione della riunione BCE dell’8 dicembre, quando i membri del consiglio decideranno se continuare gli acquisti del QE oltre marzo 2017 e dovranno rassicurare ancora sulla capacità della banca centrale di trovare abbastanza titoli da comprare.

Qualsiasi decisione sui prestiti in bond dipenderà da quali altri cambiamenti la BCE vorrà fare al suo quantitative easing e potrebbe non essere finalizzata entro la fine del mese dicembre. Sia la BCE e che la Bundesbank per il momento hanno rifiutato di commentare a riguardo.

La Germania, l’unica grande economia dell’Eurozona con un rating di prim’ordine, è al centro del problema.
La BCE ad oggi possiede più di un quarto di tutti i titoli tedeschi in circolazione, i fondi pagano fino all’1,5 per cento per prendere in prestito un Bund a 10 anni, in rialzo da circa lo 0,40 per cento di un anno fa.

Questo sta mettendo a dura prova gli investitori, ai quali viene sempre più richiesto di mettere i contanti o o un collaterale liquido a protezione delle posizioni in derivati a causa della nuova normativa.

«Se un fondo pensione non riesce a prendere in prestito un bond per tempo, potrebbe dover vendere il proprio bond in contanti, rinunciando ad un potenziale rendimento in futuro per adempiere ad un obbligo nel breve termine»,

spiega bene Godfried DeVidts della Capital Market Association, intervistato da Reuters.

«Quindi, in pratica i fondi pensione sono sempre più poveri e i pensionati pure».

Tuttavia, ogni decisione della BCE a riguardo dovrebbe essere attuata dalle banche centrali nazionali, che possiedono la maggior parte del debito acquistato dalla BCE e sopportano il rischio per i propri sistemi di prestito in bond.
Questo significa che delle proposte radicali potrebbero incontrare una certa resistenza.

Sia la Bundesbank e la BCE hanno già preso alcune misure per rendere i loro legami più facile da prendere in prestito.

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