La casa bavarese ha esteso ai modelli usciti nel 2017 il richiamo avviato lo scorso agosto inizialmente previsto per le auto Diesel prodotte dal 2012 al 2016.
BMW ha esteso il richiamo lanciato lo scorso agosto: sono in tutto 1,6 milioni le automobili della casa bavarese a rischio incendio. In estate l’allarme era partito dalla Corea del Sud dopo che trenta auto Diesel hanno preso fuoco, ed era poi stato esteso in Europa con un richiamo per 323.700 auto Diesel.
Durante l’estate aveva fatto notizia il video di un uomo scampato alle fiamme per essere uscito tempestivamente dall’auto dopo che sul cofano della sua BMW aveva visto formarsi delle strane bolle.
Ora BMW ha deciso di estendere il richiamo ad altri veicoli con un problema questa volta al condizionatore.
BMW, il ritiro delle auto Diesel in Europa
La causa del rischio incendio era stata inizialmente individuata in un componente difettoso installato per ridurre le emissioni di NOx, e infatti il richiamo riguardava veicoli con motori diesel quattro cilindri assemblati tra aprile 2015 e settembre 2016 e sei cilindri prodotti tra luglio 2012 e giugno 2015.
Si era pensato quindi ad una conseguenza indiretta del Dieselgate, dopo nuove manomissioni, e l’arresto del numero 1 Audi, ma a quanto pare il problema non riguarda il tipo di alimentazione.
BMW richiamo per 1,6 milioni di auto
La casa ha infatti esteso il richiamo a tutte le vetture uscite dalle catene di montaggio tra l’agosto del 2010 e l’agosto del 2017, poiché sembrerebbe che il problema riguardi il modulo di ricircolo dei gas di scarico EGR: come già scoperto nel 2016, piccole quantità di liquido refrigerante possono fuoriuscire dal sistema di aria condizionata e miscelarsi con residui di olio o carbonio diventando un vero combustibile che con alte temperature può prendere fuoco, fondendo il collettore.
BMW ha sottolineato come non esista un rischio significativo ma che ha comunque deciso di ridurre il margine di rischio richiamando veicoli in ogni Paese. Ancora non si conoscono i modelli coinvolti.
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