I ministri della Lega non hanno votato in Consiglio dei Ministri l’ultimo decreto Covid: il provvedimento infatti per il Carroccio sarebbe discriminatorio verso i bambini non vaccinati.
“Pur condividendo le misure di apertura contenute nel decreto, in coscienza non potevamo approvare la discriminazione tra bambini vaccinati e non vaccinati”. Con queste poche parole si è consumato l’ennesimo strappo tra la Lega e il resto della maggioranza.
Massimo Garavaglia ed Erika Stefani, rispettivamente ministro del Turismo e delle Disabilità entrambi targati Lega, non hanno infatti votato l’ultimo decreto Covid licenziato dal Consiglio dei Ministri. Il terzo ministro del Carroccio, Giancarlo Giorgetti, è risultato invece assente ma ha condiviso la linea dei due colleghi di partito.
Non è di certo la prima volta che la Lega in materia Covid vota in dissenso rispetto al resto della maggioranza ma, dopo tutte le polemiche che hanno seguito la riconferma di Sergio Mattarella al Quirinale, questo nuovo segnale che arriva da via Bellerio non avrà di certo fatto piacere a Mario Draghi.
Il casus belli questa volta è la decisione del Governo di eliminare la Didattica a distanza nelle scuole per i ragazzi vaccinati sopra i sei anni, mentre chi non si è sottoposto alla somministrazione potrebbe dover restare a casa per cinque giorni seguendo le lezioni in Dad.
Lega: “Bambini non vaccinati discriminati”
Con il nuovo decreto che dovrebbe essere pubblicato in Gazzetta Ufficiale lunedì prossimo, diversi giornali hanno provato a ricostruire quelle che sarebbero state le concitate ore che hanno preceduto l’ultimo Consiglio dei Ministri.
L’ordine ai ministri della Lega di non votare il decreto sarebbe arrivato direttamente da Matteo Salvini, mentre ufficialmente Giancarlo Giorgetti non ha preso parte alla riunione in quanto impegnato al Mise in un tavolo di crisi.
Durante la cabina di regia il ministro Massimo Garavaglia così avrebbe fatto notare a Mario Draghi che “il 70% dei bambini delle scuole elementari non è vaccinato, sarebbe discriminatorio”, annunciando l’intenzione di non votare il decreto.
L’obiezione però non sarebbe stata accolta da parte di Draghi con lo strappo di conseguenza che è stato inevitabile. Nelle ore precedenti il medico e componente del Cts Fabio Ciciliano, ha dichiarato che “non c’è discriminazione per gli studenti che hanno deciso di non vaccinarsi perché possono continuare a fruire delle attività didattiche in Dad, riservando la presenza a chi è stato vaccinato o è guaritio”.
Visti gli ultimi sondaggi politici horror per Salvini, i maligni sussurrano che questa nuova battaglia della Lega sia un modo per lanciare la campagna elettorale in vista non solo delle amministrative di quest’anno, ma soprattutto delle politiche che si terranno nel 2023.
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