Scandalo Banca Etruria al primo responso: CdA accusato di bancarotta fraudolenta. Intanto gli investitori sono ancora in attesa di un rimborso.
I risparmiatori rimangono in attesa di rimborso per l’acquisto di obbligazioni subordinate di Banca Etruria, da tempo sulle prime pagine per lo stato di insolvenza confermato dall’analisi del tribunale fallimentare di Arezzo, scandalo che ha portato al collasso la banca toscana.
Dopo il decreto salva banche dello scorso novembre, sul fronte rimborsi per gli obbligazionisti di Banca Etruria non è stato registrato nessun deciso passo in avanti, mentre arriva l’iscrizione ufficiale al registro degli indagati di tutti i nomi del consiglio di amministrazione di Banca Etruria con l’accusa di bancarotta fraudolenta, tra cui anche il padre del ministro Maria Elena Boschi, Pierluigi.
In attesa di un via libera da parte dell’Unione Europea per l’avvio delle procedure di arbitrato, i tempi “brevi” promessi da Renzi e dal Tesoro sono stati ampiamente infranti.
Ora la scadenza ultima per i rimborsi dei clienti di Banca Etruria è fine marzo. I tempi stringono.
Banca Etruria: obbligazionisti truffati ancora senza rimborso. CdA in bancarotta fraudolenta
Il buco di tre miliardi di euro che ha sancito il crollo e il successivo commissariamento di Banca Etruria, Banca Marche, CariFerrara e CariChieti sembrava avesse come uniche vittime gli investitori, le cui obbligazioni hanno registrato perdite per un totale di 750 milioni di euro.
Nella giornata di ieri è invece arrivata l’iscrizione ufficiale al registro degli indagati della procura di Arezzo per Pier Luigi Boschi e gli altri membri del CdA di Banca Etruria.
Il padre del ministro Maria Elena Boschi e gli altri componenti del consiglio di amministrazione dell’istituto non risultano più solo indagati. L’ultimo CdA avuto dalla banca, che durò in carica meno di un anno, è stato ufficialmente accusato di concorso in bancarotta fraudolenta dal procuratore capo Roberto Rossi.
Sotto accusa proprio le politiche remunerative dei membri del consiglio di amministrazione e i buonuscita che si erano assicurati, in una logica che li ha visti arricchirsi a fronte di un prosciugamento dei conti dei risparmiatori, tutt’ora in attesa di un rimborso.
Banca Etruria, rimborsi finalmente in arrivo?
Le associazioni dei consumatori sono intervenute sollecitando i tempi nei confronti dell’esecutivo per varare i decreti necessari all’avvio degli arbitrati. Tuttavia, pare che i tempi per il ricevimento dei rimborsi si siano ampliati fino alla fine di questo mese allo scopo di permettere un aumento della somma rimborsata ai risparmiatori.
La legge di stabilità prevede la possibilità di attingere ai rimborsi dal fondo interbancario per la tutela dei depositi. L’iniziale ammontare di 100 milioni di euro, previsto in sostituzione dei 340 milioni di euro azzerati, potrebbe infatti essere aumentato.
Si attende ora il via libera della Comunità Europea per questa correzione al rialzo della somma rimborsata. Dovendo essa provenire dai mercati interbancari è infatti necessario l’ok della UE, dopo il no dato per l’ipotesi di ricorso ai fondi pubblici.
I tempi di attesa si protraggono dallo scorso novembre e le luci dei riflettori sembrano essersi spostate più sulle incriminazioni dei membri del CdA che sui risparmiatori truffati. Forse (l’amara) consolazione per questi ultimi è finalmente destinata ad arrivare.
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