Continuano ad affondare i titoli delle banche italiane a piazza Affari in vista del referendum. Per Berenberg gli istituti italiani sono una «trappola di valore».
Il Ftse Mib registra al momento in cui si scrive un calo dello 0,95%, portandosi così in area 16.358 punti e zavorrato ancora una volta dal comparto bancario. I titoli degli istituti di credito continuano a scivolare in Borsa, soprattutto con l’avvicinarsi della data di voto del referendum costituzionale.
Oggi è arrivato il monito del Financial Times, secondo il quale 8 banche italiane rischierebbero il default in caso di vittoria del No al referendum. Il presidente della BCE, Mario Draghi, ha invece invitato l’Eurozona a risolvere i problemi derivanti dai crediti deteriorati. Infine, Berenberg e JP Morgan in due report pubblicati oggi hanno reso note le loro perplessità riguardo al sistema bancario europeo e italiano.
Ftse Mib in rosso: pesa comparto bancario in vista referendum
Piazza Affari si dimostra una delle peggiori in Europa nella seduta odierna, trascinata in giù dai titoli del comparto bancario. Il Ftse Mib al momento è in calo dello 0,95% con le azioni Montepaschi, fresche di raggruppamento, a guidare i titoli in ribasso.
Si avvicina la data del referendum ed i mercati continuano a restare nervosi in vista della prossimità del voto in Italia e in Austria.
Banche italiane: il monito del FT, Draghi e Ocse
Proprio oggi, il Financial Times ha pubblicato un articolo avvertendo dei rischi che 8 istituti di credito italiani incontrerebbero nel caso di vittoria del NO al referendum costituzionale.
Il presidente della BCE, Mario Draghi, unitamente all’Ocse, ha nuovamente invitato gli Stati europei con particolare riferimento all’Italia a spingere per risolvere i problemi legati ai crediti deteriorati.
Sempre nella seduta odierna, JP Morgan e Berenberg hanno reso note le loro perplessità riguardo il sistema bancario europeo ed italiano. La banca tedesca, nel particolare, ha focalizzato l’attenzione sui Non-performing loans, vera zavorra del comparto bancario italiano.
Banche Italia: per Berenberg sono trappola di valore
Secondo gli analisti di Berenberg, sono stati fatti passi avanti per cercare di risolvere il problema NPL anche se senza svalutazione di questi ultimi resta difficile la risoluzione di tale problema.
Per gli esperti dell’istituto teutonico, le banche italiane sono una “trappola di valore”, a causa dell’incertezza sul valore degli asset e dalla bassa performance della redditività.
Berenberg avverte inoltre che il rischio referendum non è da sottovalutare, visto che una vittoria del NO potrebbe portare alle dimissioni dell’attuale esecutivo con conseguente ritorno alle urne il prossimo anno. L’incertezza politica, sempre secondo gli esperti di Berenberg, rischia di ostacolare l’aumento di capitale di Montepaschi mentre potrebbe avere un impatto negativo sulla strategia di Unicredit.
A conclusione del report, gli analisti di Berenberg hanno confermato il rating sell per MPS, Banco Popolare, BPM, Intesa SanPaolo e Ubi Banca. Mentre per Unicredit e Credem il rating assegnato è hold.
Banche Italia: evitare esposizione su isitituti con basso ROE - JPM
Anche JP Morgan si è detta piuttosto cauta riguardo il sistema bancario europeo. Gli analisti della banca d’affari americana hanno individuato due eventi chiave per il comparto creditizio europeo, ossia il referendum costituzionale del 4 dicembre in Italia e la riunione della BCE dell’8 dicembre.
Secondo gli esperti, questi due eventi dovrebbero spingere gli investitori a non esporsi su titoli bancari con un basso ROE, anche in presenza di valutazioni basse.
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