Philippe Brassac, Chief executive del Crédit Agricole, ha parlato delle mosse del gruppo in Italia con riguardo alla quota detenuta in Creval, alla situazione di Carige e alle prossime mosse relative Agos.
Tre i dossier sul tavolo: Creval, Carige e Agos. Per quanto riguarda la prima, il cui titolo non fa registrare variazioni a 0,0814 euro, il Crédit Agricole potrebbe, nel caso ci fossero le condizioni, raddoppiare la quota. È quanto ha detto il Chief executive, Philippe Brassac.
Nel caso invece dell’istituto ligure, che vede il titolo salire del 5,88% a 0,0018 €, ci sarà un’adesione pro-quota mentre per la finanziaria, detenuta al 61%, l’annuncio di un’intesa potrebbe essere imminente.
Creval: potremmo raddoppiare la quota
Per quanto riguarda il Credito Valtellinese, si tratta, ha detto Brassac, di una partnership di tipo assicurativo e la partecipazione di minoranza “è volta a consolidare il nostro partenaraiato: potremo salire fino a poco meno del 10% ma il nostro non è un ruolo di controllo”.
L’istituto francese detiene il 5% di Creval a seguito dell’avvio di una partnership nella bancassurance e l’accordo prevede la possibilità di salire fino al 9,9% nel caso la collaborazione venisse estesa ad altre aree di business.
“Le parti hanno concordato - si legge nel comunicato di presentazione della partnership - che valuteranno, nel medio termine, la possibilità di estendere la partnership tra il Gruppo CASA (Crédit Agricole SA, ndr) e CreVal ad altre aree di business. In tale situazione, il Gruppo CASA potrebbe considerare la possibilità di incrementare la sua quota in CreVal fino al 9,9%”.
Carige: aderiremo pro-quota
“La nostra priorità è la crescita organica senza escludere la crescita esterna, quello che interessa al Crédit Agricole è di avere una presenza completa e di lungo termine in Italia”, ha detto il manager.
Per quanto riguarda il salvataggio di Carige, “siamo in attesa di alcuni chiarimenti da parte del Fondo Interbancario in materia prevalentemente di governance e di conversione del bond subordinato”, ha rilevato Giampiero Maioli, ad di Crédit Agricole Italia. In qualunque caso, l’istituto francese “è orientato ad aderire pro quota, all’intervento del Fondo Volontario”.
Per quanto riguarda l’impatto delle tensioni sui bond sovrani, Brassac ha rilevato che il Crédit Agricole “non ha contabilizzato i bond sovrani italiani a valore di mercato, generalmente li portiamo a scadenza”. “Ogni 100 punti di spread in più abbiamo un impatto di soli 3 punti base sul Cet 1”.
Agos: decisione a breve
Capitolo Agos, la finanziaria controllata per il 61% dal gruppo e per il 39% dal Banco BPM. Il Ceo ha confermato le trattative con l’istituto guidato da Giuseppe Castagna, intenzionato a riordinare le partecipazioni detenute nel settore del consumer credit e alle prese con la necessità di rafforzare la propria posizione patrimoniale.
Le ipotesi sul tavolo sono tre: l’Ipo, la vendita al Crédit Agricole ed un nuovo accordo: “un annuncio potrebbe arrivare nei prossimi giorni o settimane".
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