Secondo l’agenzia di rating Fitch il processo di trasformazione delle banche popolari italiane in Spa si farà attendere parecchio. Ecco perché.
L’agenzia americana di rating Fitch ci va con i piedi di piombo: dopo la trasformazione in Spa di UBI Banca, il sentiero delle popolari italiane sarebbe tutto in salita.
Interessi regionali, differenti modelli di governance tra le popolari e resistenze dei top management, sono tra gli elementi principali che allontanerebbero a data incerta il consolidamento degli istituti popolari del Bel Paese secondo Fitch. Ecco i dettagli.
UBI, la prima e l’ultima per il 2015 ad attuare il decreto Renzi-Padoan?
UBI sarà un caso isolato nel 2015 e il tanto necessario consolidamento nel settore delle popolari probabilmente slitterà al secondo semestre 2016 nel migliore dei casi.
Così si legge nel report diffuso oggi dal colosso del rating Fitch che dopo la trasformazione di UBI in Spa, avanza dubbi e perplessità sull’iter complessivo della faccenda.
L’agenzia USA fotografa il contesto attuale degli istituti popolari italiani e si dichiara convinta sui tempi non ancora maturi per la trasformazione in Spa delle altre maggiori banche cooperative individuate sul testo della riforma sulla base del superamento della soglia dell’attivo patrimoniale di 8 mld di euro.
A cambiare regole e veste giuridica, stando al decreto legge Renzi-Padoan dello scorso marzo, toccherebbe infatti entro il 2016 ancora a Banco Popolare, Bpm, Bper, Creval, Popolare di Sondrio, Banca Etruria, Popolare di Vicenza, Veneto Banca, Popolare di Bari.
Fitch, Popolari: tempi di riforma dilatati per eterogeneità comparto
Ma ci sono aspetti da non sottovalutare che rischiano di frenare l’innovazione e il cambiamento che il premier Renzi auspica di raggiungere.
Ricorsi al Tar da parte di azionisti di minoranza e avanzamento di ipotesi di incostituzionalità del decreto legge, di cui finora ha usufruito solo la popolare lombarda UBI, farebbero vacillare la fermezza dei tempi di attuazione per gli altri istituti.
Secondo la statunitense Fitch, la trasformazione in Spa e l’eliminazione del voto capitario sono sì aspetti positivi per il consolidamento del settore, ma la vera partita rischia di essere giocata adesso sulle tempistiche e sulle resistenze da parte dei diversi top management.
Il patchwork delle popolari italiane potrebbe secondo l’agenzia USA correre il rischio infatti di essere molto variegato e seguire una linea comune, imposta dal decreto legge, ma con tempi e protagonisti diversi. E ciò finirebbe per dilatare nel tempo l’obiettivo della riforma stessa.
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