Le banche italiane sono a rischio, ma quali paesi vantano un credito ancor più problematico del nostro? Parla S&P.
Banche: quali paesi sono più rischiosi? Parla S&P - Le banche italiane continuano a passare sotto la lente d’ingrandimento delle agenzie di rating internazionali.
Stavolta è S&P ad occuparsi della questione rischio degli istituti di credito e a sottolineare come la situazione delle banche italiane sia ancora lungi dall’essere risolta definitivamente.
Secondo S&P, su una scala di rischio che va da 1 a 10 l’Italia si posiziona al livello 6. A pesare sulle banche italiane, secondo l’agenzia di rating, sono ancora i crediti dubbi che rimarranno piuttosto elevati anche nei prossimi anni.
Mirko Sanna, di S&P Global Ratings ha infatti sottolineato come lo stock dei crediti dubbi si sia stabilizzato oltre quota 300 miliardi di euro, che diventeranno 260 dopo l’annunciata cessione di sofferenze da parte del sistema bancario italiano. Sempre sulle banche italiane si pronuncerà oggi la Dbrs, la quale potrebbe anche declassare il credito del paese.
Se le banche italiane vantano ancora un livello di rischio piuttosto elevato, quali sono i paesi che stanno meglio e quali quelli che stanno peggio di noi dal punto di vista del credito? Ecco di seguito i dettagli dell’analisi di S&P.
Banche italiane: chi rischia più di noi? L’analisi di S&P
Secondo quanto riportato da S&P in sede di conferenza milanese, non sono solo le banche italiane a poter vantare un livello di rischio pari a 6. Impantanati nella sezione medio-alta della classifica di rischio ci sono infatti anche il Brasile, la Turchia, la Thailandia e l’Irlanda, il paese che ha nazionalizzato ben 4 banche.
A vantare un livello di rischio maggiore rispetto a quello delle banche italiane sono, secondo S&P, gli istituti di credito del Portogallo, della Bulgaria, della Slovenia, della Croazia e dell’Indonesia, tutti al livello 7 della classifica. Infine, a poter vantare un livello di rischio inferiore a quello delle banche italiane ci sono gli istituti di credito della Polonia e anche quelli della Spagna al livello 5 della classifica. Ecco quali sono, secondo S&P le banche più e meno rischiose rispetto a quelle italiane.
S&P sui rischi delle banche: attenzione alle italiane
Come abbiamo già detto, uno dei problemi principali delle banche italiane riguarda i crediti dubbi che, pur scendendo a 260 miliardi di euro dopo la cessione di sofferenze, rappresenterebbero il 15-16% dei prestiti.
“Lo stock è alto e per smaltirlo ci vorrà del tempo”,
ha affermato il già citato Sanna. Un tempo che molto probabilmente non sarà breve dato che nel 2016 i crediti dubbi hanno subito una piccola flessione di 3 punti percentuali. Non solo critiche da parte di S&P ma anche ottimismo nei confronti del piano del governo da 20 miliardi di euro per salvare le banche italiane in difficoltà. L’agenzia di rating ha comunque sottolineato come nonostante la misura rassicurerà gli azionisti e ridurrà le pene per alcune banche, essa non sarà comunque in grado di risolvere le criticità strutturali del sistema di credito italiano.
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