Le banche europee sono a rischio nello scenario finanziario travolto dalla guerra? Il presidente del consiglio di vigilanza Bce ha lanciato l’allerta: cosa devono fare gli istituti dell’area ?
Non c’è allarme, ma allerta per le banche europee nel clima assai incerto e complicato della guerra in Ucraina.
Questa l’estrema sintesi delle parole pronunciate da Enrica, presidente del consiglio di vigilanza Bce, dinanzi al Parlamento europeo.
La banca centrale dell’Eurozona ha affermato di essere in contatto quotidiano con le banche per monitorare come stanno affrontando le implicazioni delle sanzioni contro la Russia.
Cosa rischiano gli istituti di credito europei?
Banche europee osservate speciali dalla Bce nel contesto di guerra
Banche europee e legami con la Russia nel mirino dell’analisi degli esperti a Francoforte.
“Stiamo valutando se le banche hanno implementato adeguati dispositivi di governance interna e controlli per aderire alle sanzioni”, ha affermato Andrea Enria, che guida il consiglio di sorveglianza Bce durante la testimonianza ai legislatori dell’Unione Europea.
Molte banche dell’area hanno ridotto la loro esposizione in Russia negli ultimi anni, ma la guerra ha provocato shock sui mercati, con impatto su materie prime e catene di approvvigionamento per le aziende manifatturiere.
Le banche europee hanno circa 100 miliardi di euro di esposizione verso le controparti russe e gli enti sanzionati costituiscono “solo una piccola parte di questo totale”, ha rassicurato Enria.
In generale, non c’è un allarme per il sistema bancario europeo, poiché la posizione patrimoniale e di liquidità delle banche ne è uscita rafforzata negli ultimi anni. La solidità e stabilità finanziaria dell’Eurozona non dovrebbero subire contraccolpi diretti e, a detta di Enria, “anche nello scenario estremo in cui le banche europee dovessero svalutare del tutto le esposizioni transfrontaliere o essere costrette ad abbandonare i loro stabilimenti nella regione, l’impatto complessivo sul capitale non comprometterebbe il loro continuo rispetto dei requisiti e delle riserve di vigilanza.”
Nel mirino della Bce, piuttosto, ci sono i possibili impatti di secondo ordine sulle banche, quelli indiretti. Sebbene tali effetti siano più difficili da stimare, Enria ha citato le seguenti aree da tenere in osservazione: le esposizioni concentrate verso settori o singoli clienti colpiti indirettamente da sanzioni; il picco e le oscillazioni nei mercati dell’energia e delle materie prime; l’aumento della volatilità sui mercati finanziari; il generale deterioramento delle prospettive macroeconomiche nell’UE.
Un avviso finale di Enria è rivolto alla cybersicurezza: la resilienza informatica diventa fondamentale, poiché “le banche potrebbero dover affrontare un potenziale aumento delle minacce informatiche in risposta alle sanzioni.”
Non è mancato un accenno alla possibilità che vengano pagati in rubli alcuni dei prestiti denominati in dollari: “Si aprirebbe un problema di riclassificazione del credito” per Enria, considerando quando e se questi si trasformino in Npl.
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