Banco Bpm ha fatto registrare dati molto incoraggianti: un utile cresciuto rispetto allo scorso anno nello stesso semestre.
Banco BPM chiude in positivo il primo semestre: utili in crescita netta rispetto allo scorso anno nello stesso periodo. L’utile si assesta a 593,1 milioni di euro netti: i dati del 2018 hanno fatto registrare 352,6 milioni di utile.
Il secondo trimestre è stato molto produttivo: fino ad ora ha fruttato di più degli altri precedenti a livello di utili. Utile netto di 442,6 milioni, il tutto grazie a cessioni da 336,6 milioni. Lo scorso anno era fermo a 129,3 milioni.
I dati nel dettaglio della crescita di Banco BPM
Banco BPM ha visto crescere di pari passo anche il margine di interesse e le commissioni: come ribadito in una nota ufficiale però questi sono in calo nel confronto tra semestri. Il margine d’interesse è a 514,8 milioni di euro, con un balzo dell’1,9% rispetto al trimestre precedente. Se valutato il dato a livello semestrale però è in calo di oltre il 13%.
Le commissioni al tempo stesso sono in crescita del 4,4% ed arrivano a quota 453,7 milioni per il periodo del secondo trimestre: analizzando i dati anche a livello semestrale è evidente come ci sia un calo netto del 5% a quota 888,2 milioni di euro.
A quanto ammontano i proventi operativi invece? Siamo su quota 1,02 miliardi di euro su base trimestrale. Un calo importante da 1,06 miliardi di euro che si riflette anche a livello semestrale dove si passa da 2,44 miliardi a 2,08 miliardi.
A livello patrimoniale il CET1 fully phased tocca quota 12% mentre quello phased-in arriva a 13,8% (entrambi pro-forma) per gli effetti della cessione di un portafoglio di sofferenza da 600 milioni di euro. L’annuncio è stato fatto ad aprile ed il perfezionamento è previsto entro metà del prossimo anno.
Una nota ufficiale riporta quanto segue riguardante l’andamento del Banco BPM: «Nei prossimi trimestri il focus operativo del gruppo resterà concentrato sulla gestione ordinaria, con focus particolare sul core business, continuando a trarre vantaggio dagli effetti derivanti dall’azione di derisking».
Lo stock dei crediti deteriorati netti è in calo e si assesta sui 6,2 miliardi di euro: la copertura è del 41,9% fatta registrare a fine giugno, scesa di quasi due punti percentuali da fine 2018. Diverso anche il rapporto tra crediti deteriorati lordi e il totale dei crediti: al termine del mese di giugno hanno toccato quota 9,7% contro il 10,9% di fine 2018.
Attese per l’Eps per l’anno 2019 sopra i 30 centesimi. Le proiezioni del mercato erano in questa direzione: al momento non sono previste variazioni importanti nell’ambito dell’andamento complessivo dei proventi operativi.
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