La Banca d’Italia ha analizzato il quadro economico italiano sottolineando i segni di ripresa e la necessità di nuove riforme per proseguire su questa strada. Tra i motivi della ripresa anche il Jobs act.
Secondo la lettura dell’attuale congiuntura e del quadro economico da parte della Banca d’Italia i segnali che arrivano dall’economia italiana sono positivi, nonostante ancora la ripresa stenti a decollare. A far ben sperare, in particolar modo, è il mercato del lavoro grazie anche alla fiducia infusa nelle famiglie e nelle imprese dal Jobs act, la riforma che ha rivoluzionato il mercato del lavoro italiano.
«In Italia si sono intensificati i segnali congiunturali favorevoli. Si prefigura per i prossimi mesi un lieve miglioramento delle prospettive occupazionali, a cui potrebbero aver concorso gli sgravi contributivi introdotti in gennaio e la disciplina prevista dal Jobs Act, in vigore da marzo».
Economia italiana, consumi in ripresa
«La spesa delle famiglie continua ad aumentare, seppur in misura contenuta, sostenuta prevalentemente dagli acquisti di beni durevoli. Nei primi mesi dell’anno il clima di fiducia ha segnato un deciso miglioramento, guidato soprattutto dalle prospettive sulla situazione generale dell’economia, collocandosi in marzo sui livelli massimi dal giugno 2002» ha spiegato Bankitalia, sottolineando la ripresa lenta dei dati sui consumi in Italia, e i segnali di fiducia che giungono dalle famiglie.
«Il lento recupero dei consumi privati, in atto dall’estate del 2013, è proseguito nell’ultimo trimestre dello scorso anno (0,1 % rispetto al periodo precedente), sostenuto però esclusivamente dall’aumento della spesa per beni durevoli e per servizi (0,3 % per entrambe), a fronte della diminuzione degli altri consumi» ha inoltre aggiunto.
Economia italiana, ripresa anche grazie a Jobs act
Il rilancio dell’economia italiana e la ritrovata fiducia che le famiglie sembrano dimostrare è in parte attribuibile anche alle novità introdotte dal Jobs act. La situazione occupazionale, infatti, sembra essere in via di stabilizzazione e le imprese, grazie agli sgravi contributivi previsti dalla riforma, risultano essere più propense a investire sull’occupazione.
Benefici sono derivati anche dalla Legge di stabilità che, attraverso le misure introdotte a sostegno delle famiglie con reddito medio-basso, ha permesso un rialzo del potere d’acquisto dei nuclei familiari.
Economia italiana, servono nuove riforme
Nonostante i segnali positivi, la Banca d’Italia ha sottolineato la necessità di insistere con nuove riforme. Oltre alle riforme a sostegno della domanda, infatti, servono «azioni mirate a innalzare il potenziale di crescita. L’uscita dell’Italia dalla lunga recessione richiede misure incisive dal lato sia della domanda sia dell’offerta». A tal proposito dunque «è essenziale proseguire nell’azione di riforma: il miglioramento del contesto normativo e delle condizioni per investire può incidere sulla capacità delle imprese italiane di rispondere e adattarsi con successo ai cambiamenti strutturali in atto nell’economia mondiale».
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