Bankitalia: segnali confortanti sulla crescita in Italia, consumi interni, produzione industriale, credito e mercato del lavoro. Possibile rialzo delle stime del PIL 2015 oltre lo 0.7%.
E’ stato pubblicato oggi il bollettino economico di Bankitalia, all’interno del quale viene analizzata la situazione economica del nostro paese.
La crescita in Italia nel 2015 potrebbe risultare leggermente superiore allo 0,7% stimato a luglio.
Bankitalia positiva su crescita Italia
La crescita rilevata nella prima metà dell’anno è confermata per il resto del 2015 a causa dell’ottimismo su diversi segnali congiunturali, come il miglioramento della produzione industriale, delle indagini condotte verso i responsabili degli acquisti ed il rafforzamento della fiducia di famiglie e imprese.
Nel secondo trimestre i consumi delle famiglie in Italia sono aumentati dello 0,4% rispetto al trimestre precedente. Il rialzo è stato trainato dalla spesa in beni durevoli, salita del 3,1%, cui si è aggiunto l’apporto dei servizi, salito dello 0,2%.
Il reddito disponibile, valutato in termini reali, è
“lievemente cresciuto rispetto al periodo precedente e ha segnato un recupero dell’1,1% sui dodici mesi. La propensione al risparmio è scesa poco al di sotto del 9%, un livello comunque superiore di mezzo punto percentuale rispetto alla primavera dello scorso anno”.
Migliora il mercato del lavoro grazie alle riforme del governo, quali Jobs Act e gli sgravi contributivi per le assunzioni.
Secondo gli economisti di Via Nazionale, il taglio delle tasse sulla casa potrebbe avere effetti circoscritti ai consumi, mentre sarebbe più opportuno agire sul carico fiscale sulle imprese.
Lo scandalo che ha travolto la Volkswagen
“potrebbe avere ripercussioni sulle imprese italiane che operano nel settore della componentistica; l’entità di tali ripercussioni dipenderà dalle conseguenze della vicenda sul settore automobilistico tedesco nel suo complesso”.
Bankitalia: occasione per ridurre il debito
Nel bollettino economico la Banca d’Italia afferma che si tratta di un’ottima occasione per ridurre il debito pubblico, sfruttando
“l’occasione offerta dalle condizioni finanziarie e monetarie eccezionalmente favorevoli e dal progressivo rafforzamento della ripresa”.
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