Barclays-Standard Chartered: un incontro tra i vertici delle due società avrebbe dato il via alle trattative sulla fusione secondo il FT, trattative però ancora non formalizzate.
Barclays sta valutando la possibilità di una fusione con banche rivali tra cui Standard Chartered, come parte di un più ampio piano di contingenza preso in considerazione dai membri del consiglio di amministrazione, a seguito della pressione di un investitore attivista.
Secondo il Financial Times, infatti, il presidente di Barclays, John McFarlane, sarebbe almeno teoricamente favorevole alla fusione con Standard Chartered, d’accordo con il vicepresidente Gerry Grimstone. Sarebbero state discusse dai vertici di Barclays anche possibili associazioni con altri istituti di credito, tra cui Deutsche Bank, Credit Suisse e DBS Group.
Barclays è sempre più sotto pressione da quando Sherborne Investors di Edward Bramson ha rilevato la sua quota del 5,2% a marzo. Jes Staley, ex dirigente di JPMorgan Chase & Co. e ora alla guida di Barclays, ha scommesso la sua reputazione sull’aumento dei rendimenti e il rinnovamento della banca d’investimenti, che è ancora il reparto di gran lunga più carente di Barclays malgrado anni di ristrutturazione.
Fusione in arrivo: conversazione privata tra i vertici Barclays e Standard Chartered
Secondo quanto rivelato dal FT avrebbe avuto luogo una conversazione privata tra i vertici di Barclays e Standard Chartered in merito ai possibili vantaggi di un simile accordo, anche se non è stata formulata nessuna proposta, né c’è stata alcuna discussione formale sulla possibile fusione attorno alla scrivania della banca britannica.
I rappresentanti di Standard Chartered a Singapore e quelli di Barclays a Hong Kong si sono rifiutati di commentare la circostanza. Le azioni Standard Chartered hanno fatto registrare un rialzo mercoledì a Hong Kong con un aumento di circa il 4% a partire dall’ora locale di mezzogiorno, dirette così verso il maggiore guadagno in quasi un anno.
Mentre le azioni Barclays sono aumentate del 3,9% quest’anno. A questo fanno da contraltare i cali di Credit Suisse e Deutsche Bank.
Secondo il FT, l’eventuale fusione sarebbe una delle tante idee messe sul piatto da Barclays dopo che è stato reso noto che Bramson - che possiede attualmente il 5% della banca britannica - è appunto uno dei maggiori azionisti della società finanziaria londinese. Secondo quanto riferito, Bramson mirerebbe a ulteriori tagli al ramo commerciale della banca d’investimento.
Il quotidiano del Regno Unito ha citato una figura anonima vicina a Bramson, che avrebbe assicurato un’alta probabilità che l’investitore chieda a Barclays di restituire agli azionisti gran parte dei 25 miliardi di sterline di capitale (più di 28 miliardi di euro) legati alle divisioni corporate e investment banking, riducendo così le unità.
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