Quali sono le città più salutari? Al primo posto vi sono centri come Bolzano e Pescara, mentre Napoli e Caserta detengono record negativi per la mortalità in generale.
L’Italia delle grandi città e dei piccoli centri, quella delle regioni del nord e del sud, luogo dalle mille sfaccettature e da caratteristiche differenti, è stata posta sotto un check-up generale. Il Sole 24 Ore ha pubblicato una classifica in cui, sulla base di una serie di parametri, ha valutato dove si vive meglio. Sono 107 le province prese in esame e 12 indicatori di riferimento.
L’Italia tra nord e sud: i parametri del vivere meglio
La salute di ogni singolo individuo è un indice di un sistema di vita elevato. I fattori che la influenzano sono diversi e in particolare si pone sempre più attenzione al concetto di qualità di vita vista nel suo insieme. Tale visione è data da una serie di parametri complessi come: la speranza di vita, ovvero l’età attesa dalla nascita, il consumo di farmaci, il tasso di mortalità e quello dell’incidenza di malattie come tumori o infarti. Inoltre è stato analizzata anche la possibilità di accedere ai servizi ospedalieri e ai medici. Sono tutte realtà che si collegano al vivere all’interno di un centro cittadino e che hanno determinato una classifica molto particolare.
La classifica delle città: tra longevità e servizi
In base all’indice di salute generale, il podio è per Bolzano, Pescara e Nuoro. Al 5° posto si colloca Firenze e al 8° Milano. Roma è solo alla 29esima posizione, sorpassata da centri come Bari e Foggia, mentre Palermo è al 46° posto superando Napoli che è invece occupa la bassa classifica alla posizione numero 72.
Sassari, Crotone, Barletta, Andria e Trani detengono un record positivo per il basso numero di morti dovute a tumori, mentre in fondo vi è Genova e Alessandria.
Tra le città in cui incide un tasso di mortalità in generale più basso troviamo, Pordenone, Trento e Rimini, mentre l’ultimo posto quello di Napoli, Caserta e Caltanissetta.
Tar le prime città in cui l’incidenza di infarti è più bassa vi sono Sassari, Taranto e Bari.
Per quanto riguarda i servizi ospedalieri e la percentuale di medici in base al numero di cittadini, Rovigo è tra le province che detiene la peggior media, mentre Isernia è tra le migliori per posti letto.
Infine con riferimento al parametro della vita media, il primo posto è detenuto da Gorizia con un’età di 83,2 anni, con un aumento di 4,6 anni in più rispetto agli ultimi quindi, seguita da Trieste e Biella.
Il ritorno alle grandi città: la carenza di servizi dei piccoli centri
All’interno della classifica si evidenzia una netta differenza non tanto tra una qualità di vita tra il nord e il sud, ma piuttosto tra le città e i piccoli centri. Infatti a parte l’aspetto riguardante la durata media della vita, le zone decentrate sembrano subire l’effetto di un sistema meno organizzato che limita quindi la possibilità di accesso alle cure. Le difficoltà infatti sono sia nei trasporti che nelle percentuali di servizi offerti da specialisti del settore, i quali tendono negli ultimi anni ad emigrare verso i centri ospedalieri più importanti
© RIPRODUZIONE RISERVATA