Silvio Berlusconi continua ad auspicare un ribaltone per portare il centrodestra al governo: si punta tutto su nuovi “responsabili” del Movimento 5 Stelle.
“E io so che l’interesse privato è sempre superiore all’interesse generale…”. In questa chiosa finale si può dire che sia sintetizzata tutta la strategia di Silvio Berlusconi per far cadere il governo Conte, con la conseguente nascita di una maggioranza di centrodestra con Matteo Salvini premier.
Per fare questo però alla coalizione manca l’appoggio numerico in Parlamento, particolare non di poco conto, di una cinquantina tra deputati e senatori.
Ospite della presentazione del nuovo libro di Bruno Vespa ecco quindi che Berlusconi, oltre ad annunciare una sua probabile candidatura alle elezioni europee, torna a parlare di parlamentari del Movimento 5 Stelle che potrebbero unirsi al centrodestra visto che “così avrebbero ancora 4 anni di stipendio, 14mila euro al mese dei quali non dovrebbero darne 8 mila al partito”.
I piani di Berlusconi
Ottenuta di nuovo l’agibilità politica, Silvio Berlusconi è pronto a fiondarsi a tempo pieno in questo fitto 2019 politico. Durante la presentazione dell’ultimo libro di Bruno Vespa, ecco che l’ex premier ha delineato quella che sarà la sua strategia per il futuro.
Per prima cosa ci sono le elezioni europee da dover preparare, con il leader di Forza Italia che annuncia la sua probabile candidatura in “tutte le circoscrizioni come capolista, seguito in ognuna da una donna”.
Oltre che a Bruxelles, le attenzioni di Berlusconi sono però rivolte anche a quello che potrebbe succedere a Roma. La speranza è sempre quella di vedere terminare a breve questo governo gialloverde.
In caso di caduta del premier Conte, il centrodestra non si farebbe di certo trovare impreparato ma, per arrivare a poter contare su una maggioranza sia alla Camera che al Senato, alla coalizione mancano ancora diversi parlamentari.
I “responsabili” 5 Stelle
Esclusa una convergenza con un ipotetico nuovo partito di Matteo Renzi “un suo partito è dato al 6%, ma in ogni caso secondo i sondaggi se ci unissimo lui perderebbe metà dei suoi voti e noi dei nostri”, per trovare i voti mancanti in Parlamento il leader azzurro guarda in casa 5 Stelle.
“Immagino di poter far conoscere all’opinione pubblica l’esistenza di un gruppo autonomo che ci appoggerebbe - ha ammesso Berlusconi - Non conosciamo ancora i nomi, ma conosciamo i discorsi che fanno i senatori con esponenti del Movimento 5 Stelle”.
Secondo l’ex premier infatti “queste persone non avrebbero convenienza a tornare al voto, perché non sarebbero rieletti. Invece così avrebbero ancora 4 anni di stipendio, 14mila euro al mese dei quali non dovrebbero darne 8 mila al partito. E io so che l’interesse privato è sempre superiore all’interesse generale…”.
Difficile essere più chiari di così. Contando sul fatto che molti parlamentari pentastellati, essendo alla loro seconda legislatura, non potrebbero essere più candidabili in futuro, Berlusconi è pronto a offrire loro una vita politica più longeva senza doversi neanche tagliare lo stipendio.
I nuovi “responsabili” pronti a sostenere un governo del centrodestra con Matteo Salvini a Palazzo Chigi quindi secondo Silvio Berlusconi già ci sarebbero, anche se di mezzo ci sarebbe sempre la penale prevista dal Movimento per chi dovesse decidere di cambiare casacca.
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