Il Bitcoin allunga il filotto di sedute in negativo e torna a scambiare in area 31.000 dollari. E negli USA il fronte anti-crypto si allarga.
Un inizio settimana segnato da pesanti storni dopo i rialzi del weekend. Il Bitcoin, che continua a pagare lo scotto della stretta normativa cinese sulle criptovalute, dell’incompatibilità tra la narrativa ESG e l’uso smodato di elettricità nelle attività di mining e delle prospettive di nuove regolamentazioni nei mercati più caldi, dagli Stati Uniti all’Ue, è tornato a scambiare oggi in area 31.000 dollari, in ribasso del 6,9% rispetto alla quotazione di domenica scorsa.
E proprio negli USA, in queste ore, sembra allargarsi il fronte anti-crypto. Nassim Taleb, autore di “The Black Swan” e autentica autorità nel campo delle criptomonete, ha infatti sostenuto nel suo ultimo paper che il Bitcoin “vale zero”, aggiungendo che “pochi asset nella storia finanziaria sono stati più fragili”.
Bitcoin su nuovi minimi, per Taleb “vale zero”
Secondo Taleb, che ha di fatto tirato le somme sulla breve storia del Bitcoin, la crypto ha fallito “come valuta senza Governo, come riparo dall’inflazione e come safe haven per gli investitori”. Un de profundis, quello di Taleb, che trova conferme nel tonfo dei volumi di trading rilevato da CryptoCompare nel mese di giugno, un -40% innescato dalla flessione generalizzata delle quotazioni e dalla volatilità più contenuta.
Ma quello di Taleb, a ben vedere, è un dietrofront, se pensiamo che solo alcuni anni fa considerava il Bitcoin “l’unica vera valuta organica”, una sorta di “policy assicurativa” contro il controllo dei Governi. E forse il punto è proprio questo: se nella prima era delle criptovalute Bitcoin&Co. venivano considerati degli asset inafferrabili, oggi appare chiaro – in Cina, ma è lecito attendersi un effetto valanga – che il futuro dell’industria saranno le regolamentazioni, un potenziale deterrente per gli investitori.
Soffrono anche le altre Altcoin
I mal di pancia del Bitcoin, inoltre, finiscono per fiaccare anche le altre Altcoin, tradizionalmente legate – nel bene e nel male – al token di Nakamoto. Ethereum, stabilmente seconda criptovaluta per capitalizzazione di mercato, è tornata a scambiare sotto i 1.900 dollari, mentre Binance Coin – che paga anche la stretta regolatoria di diversi Stati sulla piattaforma Binance – si ritrova sotto i 300 dollari.
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