Gli ultimi movimenti di Bitcoin hanno portato molti analisti a domandarsi se la criptovaluta sia ancora una valida alternativa ai beni rifugio.
Negli anni Bitcoin è stato spesso equiparato dai suoi sostenitori a un bene rifugio, tanto da meritarsi l’appellativo di «oro digitale». In una recente analisi, Goldman Sachs ha prospettato un aumento dell’adozione di Bitcoin da parte degli operatori interessati a difendere il proprio capitale dall’inflazione, e una conseguente riduzione della quota di mercato dell’oro.
L’invasione russa dell’Ucraina sta mettendo però a dura prova la tenuta dei mercati finanziari e dei crypto asset, e Bitcoin sta faticando a trovare stabilità. Le recenti flessioni hanno diffuso scetticismo circa l’idea che la regina delle criptovalute sia ancora una valida riserva di valore.
Alla luce delle ultime performance delle valute digitali, gli esperti si mostrano più propensi a considerare i crypto asset alla stregua delle comuni azioni, in particolar modo a quelle legate al settore tech, che in questi giorni hanno incontrato diversi ostacoli nella loro corsa al rialzo.
“La correlazione tra criptovalute e azioni è stata elevata negli ultimi mesi sia per le notizie macro relative all’inflazione che per la situazione geopolitica Russia-Ucraina”.
Sono le parole di Chris Dick, trader della società britannica B2C2, che offre servizi per le negoziazione di criptovalute. Di recente l’analista ha negato che BTC sia un buon sostituto dell’oro, almeno in questo delicato momento storico. John Roque, Head of Technical Strategy della società di consulenza finanziaria 22V Research, ha affermato che il prezzo di BTC potrebbe scendere sotto i $30.000, mentre l’oro ha buone probabilità di toccare un nuovo massimo storico.
Mentre Bitcoin perdeva l’8% del suo valore, le quotazioni dell’oro sono infatti tornate a muoversi sopra i $1.900 all’oncia, livello che era stato raggiunto l’ultima volta a giugno dell’anno scorso.
L’inflazione può aiutare il prezzo di BTC?
Sebbene Bitcoin non si stia mostrando una valida alternativa ai beni rifugio tradizionali, c’è chi ipotizza che nei prossimi mesi la crypto possa tornare a muoversi in controtendenza rispetto ai mercati finanziari e rappresentare una buona protezione contro l’inflazione.
“Bitcoin si è dimostrato più efficace nel proteggere gli investitori dalle aspettative d’inflazione rispetto al rischio geopolitico, qualcosa per cui l’oro ha dimostrato, ancora una volta, di essere più adatto durante questa crisi”.
Ad affermarlo è stato Gavin Smith, CEO della società di servizi finanziari sulle criptovalute Panxora group. Il manager ha inoltre precisato che le sanzioni che colpiranno Mosca non avranno effetti notevoli sui prezzi delle materie prime energetiche, il cui rafforzamento dovrebbe riflettersi positivamente sull’andamento di Bitcoin.
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