Lo scorso maggio è stato il mese peggiore dal 2011, ma le oscillazioni del prezzo del Bitcoin, ora, sembrano rallentare. Anzi, nonostante la minaccia di una prossima stretta regolatoria negli USA, la divisa è arrivata a guadagnare il 3,6% nel fine settimana. Secondo alcuni analisti è il segno che il BTC potrebbe aver già toccato il fondo.
Si attenuano le oscillazioni della quotazione del Bitcoin dopo che la crypto, a maggio, ha chiuso il peggior mese dal 2011, con una flessione record del 35,6%. Il divario tra i massimi e i minimi di giornata, infatti, è sceso ai livelli più bassi dall’inizio dell’anno. E anzi, nonostante dagli Stati Uniti trapelassero delle indiscrezioni sulla possibilità di una nuova stretta regolatoria, nel fine settimana il BTC è arrivato persino a guadagnare il 3,6%, passando da 35.670 a 37.271 dollari.
Secondo alcuni analisti è un indizio che il Bitcoin potrebbe aver già raggiunto il fondo, dopo la spirale ribassista innescata nelle scorse settimane da Elon Musk e dalla Cina.
Bitcoin, la tempesta è passata? C’è un indizio
Su questa linea Tom Lee, cofondatore di Fundstrat Global Advisors LLC, che in una nota inviata ai suoi clienti ha affermato:
“Nonostante un altro giro di notizie negative, il Bitcoin è riuscito persino a guadagnare nel fine settimana. Questo rafforza le probabilità che la crypto abbia già toccato il fondo, dato che non si sono generati nuovi minimi”.
Insomma, la calma piatta sul fronte BTC, smossa solo da alcuni movimenti al rialzo, potrebbe indicare che i fattori ribassisti fin qui accumulati – dalla questione dell’impatto ambientale del mining al più ampio capitolo delle regolamentazioni – abbiano terminato di dispiegare i loro effetti sulla quotazione della crypto.
Difficile, tuttavia, stimare quale possano essere i prossimi movimenti del Bitcoin. Se da una parte l’effetto halving potrebbe fungere da propulsore per nuovi rialzi, e forse ancora per sei mesi, dall’altra lo sperpero di energia e nuovi chiari di luna sul fronte delle regolamentazioni rischiano di frenare il tasso di adozione istituzionale dell’asset, ovvero il principale fattore rialzista dell’ultimo anno.
Lee, dal canto suo, si dice ottimista sul fatto che il Bitcoin potrebbe arrivare persino a scavallare la soglia dei 125.000 dollari entro la fine dell’anno, ma attende prima una fiammata sopra quota 40.000 come controprova che il BTC abbia già visto i suoi minimi 2021.
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