Ripresa moderata ma costante e ombra Brexit sul futuro dell’Eurozona: ecco cosa ci dice l’ultimo bollettino BCE.
La BCE ha diffuso oggi il suo bollettino mensile, che traccia un quadro a tinte chiaroscure per il futuro dell’economia nel Vecchio Continente. Se da un lato infatti prosegue la ripresa dell’Eurozona, dall’altro l’eventuale Brexit e le tensioni geopolitiche minacciano lo sviluppo economico dell’Europa.
Stando ai dati contenuti nell’ultimo bollettino BCE, il Pil in termini reali dell’area euro è aumentato significativamente nei primi tre mesi dell’anno.
La crescita - frenata dalla debolezza delle esportazioni - è ancora sostenuta dalla domanda interna, la quale a sua volta “continua a essere sorretta dalla trasmissione delle misure di politica monetaria all’economia reale”.
Bollettino BCE: ripresa moderata ma costante
Nel secondo trimestre del 2016 - riferisce sempre la banca presieduta da Mario Draghi - la crescita proseguirà ma a un ritmo probabilmente inferiore rispetto al primo trimestre. In prospettiva, dunque, il Consiglio direttivo si attende che la ripresa proceda a un ritmo “moderato ma costante”.
Bollettino BCE: rischio Brexit e tensioni geopolitiche
A minacciare la crescita dell’Eurozona, secondo la BCE, sono i rischi connessi all’andamento dell’economia globale, al prossimo referendum sulla Brexit e ad altri rischi geopolitici.
Bollettino BCE: le previsioni sul Pil
Per quanto riguarda le proiezioni macroeconomiche per l’area euro, l’Eurotower prevede un incremento annuo del Pil in termini reali pari all’1,6 per cento nel 2016 e all’1,7 nei due anni successivi.
Rispetto allo scorso marzo, le prospettive di crescita del Prodotto interno lordo in termini reali sono state corrette al rialzo per il 2016 e mantenute sostanzialmente invariate per il 2017 e il 2018.
Bollettino BCE sul debito italiano
In merito al debito italiano, nel ripercorrere i giudizi della Commissione europea la BCE sottolinea che a Bruxelles:
non hanno considerato che le precedenti mancanze in materia di risanamento di bilancio costituissero un fattore aggravante né hanno quantificato in maniera esauriente l’impatto dei fattori rilevanti per assicurare che eventuali discrepanze rispetto alla regola del debito fossero pienamente spiegate.
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