Gli sfratti aumenteranno man mano che gli Stati revocheranno le moratorie e gli aiuti che hanno permesso alle famiglie di pagare l’affitto e le bollette. L’allarme arriva dagli Stati Uniti, dove si grida all’apocalisse abitativa.
È stato definito un “tsunami di sfratti” quello che potrebbe arrivare entro luglio in tutto il Paese, quando scadrà la moratoria degli sfratti e verranno revocati alcuni sussidi statali a favore di chi ha perso il lavoro. L’allarme arriva dagli Stati Uniti, dove alla crisi economica e del lavoro si somma il bilancio nero dell’epidemia.
Anche prima del COVID-19 gli USA stavano vivendo quella che gli esperti e gli attivisti per il diritto alla casa chiamano crisi degli sfratti. Più di 2 milioni di inquilini ogni anno vengono sfrattati, in netto aumento rispetto al numero di persone cacciate via di casa durante la crisi del 2008.
E gli esperti prevedono che la situazione peggiorerà molto nei prossimi mesi a causa della recessione economica, che si è abbattuta particolarmente sugli affittuari.
L’allarme: picco di sfratti da luglio
Secondo i dati, tra il 25 marzo e il 10 aprile, quasi la metà delle persone tra i 18 e i 64 anni ha riferito di avere problemi a pagare l’affitto e le utenze, a fare la spesa e a pagarsi le cure mediche necessarie. Più vulnerabili sono risultate le persone di colore a causa della maggiore perdita di posti di lavoro nelle comunità afroamericane. Stando a quanto riportato, circa il 25% dei neri e latini non ha pagato o ha pagato in ritardo l’affitto a maggio, rispetto al 14% degli affittuari bianchi.
Per non lasciare i cittadini in mezzo alla strada, il governo ha vietato gli sfratti fino al 25 luglio e in alcune parti del Paese sono state introdotte moratorie di sfratto temporaneo. Ma queste tutele stanno ora per scadere, come fa notare l’Eviction Lab dell’Università di Princeton che traccia gli sfratti in tutto il Paese.
Anche i 600 dollari extra a settimana in sussidi di disoccupazione, grazie ai quali molte persone che hanno perso il lavoro hanno potuto continuare pagare l’affitto, non arriveranno più dopo luglio. Il timore condiviso da più parti è che non appena verranno rimossi gli aiuti per le persone in difficoltà e si potrà tornare a sfrattare i morosi, gli Stati Uniti sperimenteranno un boom di sfratti in tutto il Paese.
Da crisi a catastrofe
“Lo sfratto nel mezzo di una crisi sanitaria globale espone le persone a un rischio maggiore di contrarre e diffondere il virus, trasformando una catastrofe in un’apocalisse”, ha detto in un’intervista a CNBC Aaron Carr, fondatore della Housing Rights Inititiative. “Molte persone potrebbero finire in strada, e soprattutto città come New York già afflitte dal problema dei senzatetto potrebbero vivere un vero e proprio incubo”.
Gli esperti ritengono che la crisi richieda una risposta del governo su larga scala. Se i governi statali e locali non intervengono presto per aiutare, ci sarà uno “tsunami di sfratti e un picco di senzatetto in tutta la nazione che “devasterà non solo gli individui e le loro comunità, ma l’economia in generale”, ha avvertito Dinae Yentel, presidente e CEO della National Low Income Housing Coalition.
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