Borse volatili dopo il mancato accordi di Doha. Wall Street apre negativa e ora scambia in verde. Ftse Mib passa in positivo con la Borsa USA.
Le Borse europee si confermano volatili dopo il fallimento delle trattative di Doha tra produttori di petrolio Opec ed extra-Opec. Dopo un inizio di seduta negativo i principali listini del Vecchio Continente sono riusciti a contenere le perdite evidentemente non troppo sorpresi dal mancato accordo nella capitale del Qatar.
Il Ftse Mib è riuscito addirittura a passare in positivo dopo un avvio di seduta del -2% trainato dagli acquisti sul comparto bancario-finanziario e sugli industriali. Gli analisti hanno commentato negativamente il fallimento di Doha ritenendo che ora la credibilità dell’Opec sia ridotta ai minimi termini visti i dissidi tra Arabia Saudita e Iran.
In questo momento ha aperto Wall Street che registra ribassi su tutti e tre i principali listini. Pesano anche i conti di Morgan Stanley che nonostante abbiano battuto le attese hanno registrato una flessione del 53% negli utili del primo trimestre. La Borsa Italiana invece per ora tratta in lieve calo con Unicredit peggior titolo della seduta odierna.
Borse volatili: Doha ha deluso, Opec rischia credibilità
Andamento molto volatile per le Borse europee quest’oggi in scia del mancato accordo tra produttori di petrolio Opec ed extra-Opec nell’incontro di Doha. I listini europei hanno aperto la sessione odierna in notevole ribasso salvo poi risalire su flessioni più leggere.
Gli analisti non hanno commentato positivamente la notizia del mancato accordo di Doha. Commerzbank ritiene che l’incontro in Qatar sia stato un flop ed ha evidenziato l’aspra rivalità che intercorre tra Arabia Saudita e Iran. Il meeting rischia di mettere a repentaglio la credibilità dell’Opec, proseguono gli analisti della banca tedesca, con i trader speculativi che stanno chiudendo le posizioni long credendo in un accordo tra produttori.
Gli esperti di UBS ritengono che i Paesi produttori, nonostante il fallimento delle trattative, non espanderanno ulteriormente la produzione greggio in questo momento. Gli esperti della casa svizzera ritengono che solo l’Iran e la Libia potrebbero aumentare la capacità di produzione mentre credono che sia fuori discussione un aumento dell’output in Iraq e Nigeria. Gli esperti quindi concludono l’analisi teorizzando che l’impatto di Doha possa essere limitato solo ad un breve periodo di tempo.
Infine, gli strategist di RBC credono che i problemi continueranno per buona parte dei Paesi dell’Opec. Secono gli stessi il Venezuela e la Libia sono i membri più fragili del Cartello e reputano fantascientifica la precedente stima di una ripresa a 50$ a barile delle quotazioni del greggio entro la fine dell’anno.
Attualmente i benchmark sul petrolio scambiano tutti in netto ribasso. Il WTI registra un -3,28% a quota 40,31$ mentre il Brent scambia in flessione del -2,88% a quota 41,81$. L’annuncio delle fallite trattative di Doha si è ripercosso prima sulle Borse asiatiche, con il Nikkei in netto calo del 3,4%, e poi su quelle europee.
Borse europee in leggero calo, apertura debole per Wall Street
Al momento i principali indici europei sembra che stiano tenendo dopo i forti cali di stamattina. Il Dax perde appena lo 0,07%, il Ftse 100 il -0,19%, il Cac 40 il -0,16% e l’Ibex il -0,3%. L’EuroStoxx 50 gira negativo invece del -0,27%.
Wall Street ha aperto in ribasso poco fa anche se più contenuto di quanto previsto. Il Dow Jones scende del -0,04%, lo S&P500 del -0,16% ed il Nasdaq del -0,34%. Morgan Stanley dopo i conti non proprio brillanti (-53% di utile nel primo trimestre 2016) registra un piccolo rialzo del +0,16% a quota 25,8$.
Borsa Italiana: Unicredit il titolo peggiore, balzo di MPS e Carige
Buona reazione invece quella della Borsa Italiana con il listino principale Ftse Mib che gira positivo dopo un avvio in pesante rosso. Al momento l’indice milanese guadagna il +0,08% guidato dagli acquisti su alcuni titoli finanziari e industriali.
Il titolo migliore di oggi del Ftse Mib è quello di Anima holding che registra un +5,38% seguito da MPS con un +5,16% e da Cnh Industrial con un +3,89%. Buoni rialzi anche per Ubi banca, Saipem, Unipol e Finmeccanica.
In rosso invece le azioni di Unicreditche guidano la lista dei peggiori titoli di oggi con un -3,2%. Vendite anche su Eniche perde il -1,4% e su Stm del -1,56% che paga il possibile taglio di dividendo ipotizzato da Kepler Cheuvreaux. Infine, sul Mid-Cap si registra il corposo rialzo del +6,8% di banca Carige e del 3,58% di Astaldi.
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