Brexit sui giornali: basta dare uno sguardo ai titoli dei quotidiani oggi in edicola per toccare con mano l’irreversibile crisi della carta stampata.
Brexit sui giornali - Il referendum sulla Brexit che ha sancito la fine della permanenza della Gran Bretagna nell’Unione europea, ma soprattutto le modalità con cui i cosiddetti media tradizionali hanno raccontato avvenimenti ed evoluzioni delle ultime ore, offre una dimostrazione plastica della crisi irreversibile che sta attraversando la carta stampata.
Al netto delle riflessioni e delle analisi sugli scenari economici che si profilano dopo lo storico voto di ieri, uno sguardo alle prime pagine dei quotidiani italiani di oggi ci dà l’ulteriore conferma dell’incapacità costitutiva dell’informazione cartacea di stare al passo con una realtà in continuo mutamento. Col risultato di incorrere in clamorose gaffes e falsi storici.
Brexit sui giornali: la beffa dei primi risultati da Newcastle
Il vantaggio del fronte del Leave sul Remain - cristallizzatosi poi nel risultato definitivo che è sotto gli occhi di tutti - si è verificato nelle prime ore del giorno, per poi intensificarsi sempre di più.
Avevano ingannato tutti i primi risultati giunti da Newcastle poco prima della mezzanotte fra giovedì e venerdì, i quali davano lo schieramento europeista in (seppur lieve) vantaggio rispetto ai favorevoli alla Brexit.
Brexit sui giornali: il Corriere della Sera
La beffa è stata cocente soprattutto per i quotidiani, le cui redazioni in media chiudono alle 23:30. E così in edicola questa mattina gli italiani - dopo che il responso delle urne era ormai stato già ampiamente comunicato - si sono ritrovati tra le mani prime pagine come quella del Corriere della Sera, che titola: “I sondaggi: avanti il sì all’Europa - Per le prime rilevazioni il Remain al 52% e il Leave al 48”.
Nel catenaccio viene riportato anche il momentaneo commento di uno sconsolato Nigel Farage, principale sostenitore della Brexit: “Sembra che ce la facciano…”.
Le cose poi sono andate come sappiamo, e su tutti i siti internet adesso campeggia il volto giulivo del leader dell’Ukip intento a festeggiare l’“Independence day”.
Vale la pena dunque acquistare un giornale già morto nel momento in cui si alzano le saracinesche delle edicole alle prime luci dell’alba?
Brexit sui giornali: gli altri casi
Stesso discorso per quanto riguarda le prime pagine di Repubblica (che titola con un più cauto “testa a testa nella notte”, scelta simile a quella adottata dal Messaggero), Il Giornale (“Ma metà Europa vuole andarsene - nella notte in vantaggio il sì a Bruxelles”), La Stampa (“Brexit, per i sondaggi Londra resta in Europa”), e così via.
Brexit sui giornali: le scelte più azzeccate
Intelligente la scelta del Fatto Quotidiano, che in assenza dei risultati definitivi dedica l’apertura al caso De Benedetti-Renzi, mettendo in secondo piano il tema Brexit. Ancora più azzeccate col senno di poi le scelte di Libero, Il Tempo e Il Manifesto, che volutamente ignorano il referendum sulla Ue.
Brexit sui giornali: alcuni quotidiani riscrivono la storia
Comico invece l’effetto scatenato dalla lettura de Il Gazzettino, La Gazzetta del Mezzogiorno e Avvenire, i quali finiscono per riscrivere la storia.
Se il primo si affida ancora ai sondaggi per dire che “Vince l’Europa”, gli altri due titolano sicuri “La Gran Bretagna resta nell’Ue” e “L’isola ha deciso: restiamo in Europa”. Forse era l’isola che non c’è.
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