Durante la COP26 di Glasgow sono stati resi pubblici gli impegni del sistema finanziario globale nella lotta al cambiamento climatico. Pronti 100 trilioni di dollari di investimenti entro il 2050.
Alla COP26 di Glasgow, oltre ai diversi leader politici internazionali, sono presenti anche i maggiori attori del sistema finanziario mondiale aderenti al Glasgow Financial Alliance for Net Zero (GFANZ).
Guidata dall’inviato ONU per il clima Mark Carney, questa organizzazione rappresenta complessivamente un patrimonio totale di 130 trilioni di dollari.
I grandi gruppi coinvolti nella GFANZ hanno siglato un’intesa sulle azioni da intraprendere per contribuire efficacemente a una piena transizione ecologica.
Gli impegni presi dalla finanza globale nella lotta al cambiamento climatico, nell’ambito della Conferenza delle Nazioni Unite, potrebbero generare potenzialmente 100 trilioni di dollari fino al 2050 per l’obiettivo emissioni zero entro tale data.
Gli impegni della finanza globale nella lotta al cambiamento climatico
Infatti, i Governi, senza la leva del denaro privato, non sono in grado di poter guidare da soli il cambiamento verso una svolta green. Per tale ragione è fondamentale un coinvolgimento delle banche e degli investitori internazionali.
Questi dovrebbero nei prossimi 30 anni impegnare le proprie risorse per le società realmente verdi e, al tempo stesso, rendere più difficile e costoso ottenere finanziamenti per le compagnie che non rispettano questi canoni, tra cui i produttori di energia che utilizzano i combustibili fossili.
Nel 2020, i fondi privati per combattere il riscaldamento globale avevano raggiunto una quota complessiva di 5 trilioni di dollari. A oggi, invece, si parla di un patrimonio di 130 trilioni di dollari, in grado di finanziare progetti per un valore di 100 trilioni di dollari.
Le nuove regole e standard da rispettare
Le parti coinvolte in questo accordo, ovvero banche, fondi pensione, assicurazioni e gestori patrimoniali, oltre a impegnarsi a raggiungere l’obiettivo emissioni zero entro il 2050, hanno siglato un’intesa per compiere passi significativi già nei prossimi 5 anni.
Non solo. Come riportato dall’accordo, i membri dovranno riferire sui propri progressi ogni anno, rispettando le nuove regole che saranno varate dall’International Financial Reporting Standards Foundation.
La fondazione contabile internazionale ha dichiarato, sempre durante i lavori della COP26, che presto verrà inaugurato l’International Sustainability Standards Board. Si tratta di un nuovo comitato che avrà il compito di dare vita a un unico insieme di regole standard per soddisfare le esigenze di informazione degli investitori, così da combattere il pericolo del greenwashing finanziario.
Il sistema finanziario si difende dalla prossima crisi economica
Le azioni e gli impegni diffusi a Glasgow da questi grandi gruppi hanno un obiettivo ben preciso: tenere al riparo il sistema finanziario da una possibile crisi derivante dagli effetti del riscaldamento globale, tra cui inondazioni e uragani.
Come dichiarato recentemente da Philipp Hildebrand, vicepresidente di BlackRock, la più grande società di investimento nel mondo, le conseguenze dell’innalzamento delle temperature oltre l’1,5°C potrebbe causare una perdita del 25% del PIL mondiale.
In questo scenario, quindi, anche per i player finanziari diventa necessario prendere contromisure adeguate per non dover affrontare danni economici che potrebbero risultare devastanti nel prossimo futuro.
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