COVAX è il programma internazionale voluto dall’OMS che ha come obiettivo il garantire una distribuzione dei vaccini anti-Covid anche ai Paesi a basso e medio reddito: al momento su 1,3 miliardi di dosi previste ne sono state distribuite soltanto 80 milioni.
Lo scopo è più che nobile: garantire l’accesso ai vaccini anti-Covid anche ai Paesi a basso e medio reddito, che potrebbero risultare molto svantaggiati in questa autentica corsa alle dosi in atto.
Per volontà dell’OMS e della GAVI Alliance (una cooperazione di soggetti pubblici e privati che ha tra i principali finanziatori la Fondazione Bill & Melinda Gates), ad aprile 2020 è nato così il programma internazionale COVAX acronimo di Covid-19 Vaccines Global Access.
Ad aderire a questo programma in qualità di principali finanziatori oltre all’Unione Europea, la Commissione ha stanziato 1 miliardo di euro a riguardo più del doppio della somma inizialmente prevista, troviamo anche la Cina e gli Stati Uniti, con Washington che si è aggiunta all’ultimo dopo un iniziale rifiuto risalente a quando alla Casa Bianca c’era Donald Trump.
L’obiettivo di COVAX è quello di acquistare 1,3 miliardi di vaccini anti-Covid entro il 2021, tramite specifici negoziati con le varie aziende. Stando alla lettera scritta da Boris Johnson a margine del G7,al momento però sono stati distribuiti soltanto 80 milioni di dosi.
Vaccini: come sta andando il programma COVAX
“Con un virus così insidioso nessuno sarà davvero al sicuro finché non lo saremo tutti. L’Italia ne è pienamente consapevole, come è anche consapevole che sia necessaria una rafforzata credibilità europea sui vaccini perché si abbia un’autentica solidarietà internazionale in questo campo. Il Dispositivo COVAX è lo strumento migliore per raggiungere questo obiettivo”,
Così si è espresso Mario Draghi in Senato in occasione delle comunicazioni prima del Consiglio Europeo, sottolineando la grande importanza del programma COVAX che dovrebbe permettere di vaccinare in maniera sufficiente contro il Covid anche nei Paesi più in difficoltà.
Inizialmente l’obiettivo era quello di distribuire 2 miliardi di vaccini entro il 2021, mentre ora si parla di 1,3 miliardi di dosi. Stando al Presidente del Consiglio, l’Italia finora ha contribuito elargendo 86 milioni di euro.
Secondo la tabella presente sul sito della WHO, per il periodo febbraio-maggio 2021 sono stati assegnati a 142 Paesi in totale 237 milioni di dosi. Per Boris Johnson, al 10 giugno però sono stati realmente forniti solo 80 milioni di vaccini.
Gli Stati Uniti hanno così annunciato l’acquisto di 500 milioni di vaccini Pfizer da destinare al programma COVAX, 200 milioni nel 2021 e 300 milioni nel 2022, mentre Boris Johnson ha rilanciato parlando di 1 miliardo di dosi entro la fine dell’anno.
Di recente l’OMS ha approvato l’uso emergenziale del vaccino cinese Sinovac, che così potrà essere utilizzato nel programma. Resta il fatto comunque che a oggi l’intero continente africano ha somministrato un numero di vaccini pari a quello della sola Italia.
Di questo passo appare difficile che l’obiettivo di COVAX possa essere raggiunto, ma la speranza è quella di una accelerazione delle distribuzioni quando in Occidente sarà raggiunta l’immunità di massa: se l’obiettivo verrà centrato entro l’estate, il grosso delle forniture potrebbe avvenire negli ultimi mesi del 2021.
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