Cambio euro-dollaro a nuovi minimi annuali con la Yellen: cosa aspettarsi ora?

Flavia Provenzani

17/11/2016

Cambio euro-dollaro tocca nuovi minimi annuali dopo le parole della Yellen al Congresso USA, di nuovo in discesa in area 1.06: perché tutta questa volatilità?

Cambio euro-dollaro a nuovi minimi annuali con la Yellen: cosa aspettarsi ora?

Cambio euro-dollaro torna a scendere in area 1.06 e tocca i nuovi minimi annuali, in calo dai massimi di sessione sopra 1.07. Oggi il report sull’inflazione dei prezzi al consumo negli Stati Uniti ha sorpreso al rialzo e la testimonianza di Janet Yellen al Congresso USA sembra confermare il rialzo dei tassi a dicembre, alimentando la forte volatilità sul cambio euro-dollaro.

Il dollaro è via si rafforzamento, dopo aver registrato una fase di debolezza alimentando il rialzo sul cambio euro-dollaro. Oggi il biglietto verde compensa l’ondata di prese di profitto sulle posizioni long di ieri e recupera il terreno perso contro il dollaro, spingendo il cambio euro-dollaro a nuovi minimi di sessione.
Cosa sta succedendo?

Cambio euro-dollaro annulla il rialzo con inflazione USA e Yellen

Sul Calendario Economico di oggi l’inflazione dell’Eurozona ha deluso le attese, mentre i prezzi al consumo negli Stati Uniti hanno registrato un rialzo dello 0.4%, contro il +0.3% previsto.
Nulla di nuovo dai verbali della BCE e la testimonianza di Janet Yellen al Congresso USA.

Secondo il presidente della Fed il rialzo dei tassi di interesse arriverà presto, view che ha rafforzato le attese del mercato per un aumento dei tassi alla prossima riunione del FOMC in programma il 13-14 dicembre.

Al momento il cambio euro-dollaro viaggia a quota 1.0667, per una variazione negativa di giornata dello 0.15%. In mattinata l’euro-dollaro, invece, era arrivato a segnare un rialzo dello 0.30%.

Perché il cambio euro-dollaro così volatile?

Ad eccezione del Nasdaq, Wall Street è scesa in risposta al calo del dollaro di mercoledì, fattore che porta gli investitori oggi a chiedersi se la corsa del biglietto verde sia già finita e se è in arrivo un pullback più profondo sui cambi e sul mercato azionario.

Senza dubbio gli ultimi movimenti sul cambio euro-dollaro sono stati esagerati, ma una gran parte del rialzo può essere attribuito alla liquidazione delle posizioni short seguita da una nuova ondata di long. L’indice del dollaro USA è salito ai massimi di 13 anni mercoledì, con il cambio euro-dollaro sceso in area 1.06. Tuttavia, questa mattina l’euro-dollaro è tornato in area 1.07 e sembra intenzionato a salire ancora.

La salita del cambio euro-dollaro di questa mattina, e la conseguente perdita dello slancio per il dollaro, può essere attribuita a tre fattori chiave.

Il primo è l’indebolimento dei dati degli Stati Uniti - i prezzi alla produzione e la produzione industriale hanno ristagnato nel mese di ottobre, ben sotto le attese degli analisti. Questi report riflettono l’impatto negativo di un dollaro più forte, che si è apprezzato ulteriormente nel mese di novembre.

Anche se i dati hanno contribuito allo stop alla corsa del dollaro, sono gli ultimi commenti della Fed e le variazioni sui rendimenti dei Treasury le ragioni principali del pullback del dollaro. Quasi tutti i politici statunitensi hanno detto che i tassi aumenteranno nel mese di dicembre a meno che non ci sia una grande sorpresa, ma hanno anche suggerito che la Fed possa farlo una sola volta per poi aspettare molto (e ancora).

Secondo il presidente della Fed di St. Louis James Bullard - uno dei membri più falchi della banca centrale USA - «un solo rialzo dei tassi è abbastanza per far tornare la politica neutrale».

Dollaro USA continua il rafforzamento

Addio al timore ora è che la Yellen, in occasione della testimonianza davanti al Congresso USA, condividesse lo stesso sentimento. Sì, la Presidenza Trump significa incertezza per l’economia globale, ma la banca centrale si dice intenzionata a continuare con la normalizzazione della politica monetaria.

I rendimenti dei titoli di Stato USA si sono stabilizzati, dopo un forte rally di 5 giorni che ha portato tassi a 10 anni dall’1,77% al 2,22%. Guardando al futuro, le parole della Yellen determineranno quanto ancora può salire il dollaro o se è ormai garantita una profonda correzione al ribasso.

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