Cannabis, svolta ONU: rimossa dalla lista delle droghe pericolose

Riccardo Lozzi

03/12/2020

La marijuana è stata rimossa dall’ONU dalla lista delle droghe pericolose. Secondo alcune previsioni il settore della cannabis potrebbe valere 34 miliardi di dollari entro il 2025.

Cannabis, svolta ONU: rimossa dalla lista delle droghe pericolose

Svolta per la cannabis a uso terapeutico. La commissione per gli stupefacenti dell’ONU ha rimosso la marijuana utilizzata per scopi medicinali dalla lista delle droghe pericolose, aprendo la strada alla possibilità di crescita nella ricerca scientifica.

La Commissione con sede a Vienna ha votato accogliendo i suggerimenti dell’Organizzazione Mondiale della Sanità.

L’OMS da tempo spingeva per la riclassificazione della cannabis, con l’obiettivo di rimuoverla dall’elenco stilato nel 1961 in cui era equiparata ad oppiacei come l’eroina, considerati più pericolosi e con maggiore possibilità di dipendenza.

Cannabis rimossa dalla lista delle droghe pericolose

Secondo molti osservatori si tratta di un primo passo importante ma che nel breve periodo avrà un impatto modesto, poiché ogni Stato può decidere autonomamente la classificazione delle droghe all’interno dei propri confini nazionali.

Tuttavia, oltre a rappresentare una vittoria simbolica per chi è impegnato da anni nel riconoscimento della marijuana come sostanza con effetti anche benefici, potrebbe influenzare indirettamente diversi Paesi pronti a recepire le decisioni dell’assemblea delle Nazioni Unite.

Inoltre, le associazioni in tutto il mondo, rinforzate dalla scelta, potrebbero aumentare i propri sforzi per la legalizzazione e per un maggiore utilizzo nel nell’ambito della ricerca medica.

Crescono i titoli del Marijuana Index

A festeggiare sui mercati finanziari sono le società appartenenti al Marijuana Index, il quale alla chiusura di Wall Strett di ieri 2 dicembre ha registrato un apprezzamento dell’1,89, e nella Borsa di Toronto addirittura il 18,40.

I titoli di queste compagnie era aumentato anche nei giorni precedenti al voto, grazie evidentemente alle previsioni positive che accompagnavano il giorno decisivo.

Anche i vertici di Cowen, società newyorkese di investimenti, nota per riuscire ad anticipare le tendenze dell’economia e della finanza, tanto da essere la prima ad aver pubblicato delle ricerche sulla cannabis, hanno rilasciato una previsione favorevole sull’espansione del settore.

Cowen ha stimato infatti come questa industria abbia un valore potenziale di 16 miliardi di dollari entro il 2025 solo negli USA e oltre 34 miliardi di dollari sommando il mercato europeo, per poi continuare la sua crescita anche oltre tale termine.

Un mercato da $34 miliardi entro il 2025

A votare a favore della riclassificazione sono stati i rappresentanti degli Stati Uniti e della maggior parte dei Paesi europei, alcuni dei quali hanno cambiato la propria posizione iniziale più cauta, mentre hanno espresso parere contrario nazioni come Cina, Russia, Egitto, Pakistan, Nigeria e altre.

La votazione si è conclusa con 27 favorevoli e 25 contrari e la sola Ucraina astenuta.

Nonostante ciò, per molti esperti, il declassamento della cannabis a sostanza meno pericolosa potrebbe avere un maggior impatto proprio sugli Stati con tradizioni più conservatrici, anche in prospettiva di possibili vantaggi economici che ne potrebbero derivare.

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