Caos Centrodestra: Fratelli d’Italia bandita da Mediaset

Chiara Esposito

04/02/2022

Scollamento del Centrodestra sempre più evidente. Arriva il primo attacco indiretto alla Meloni e Berlusconi si allontana sempre di più.

Caos Centrodestra: Fratelli d’Italia bandita da Mediaset

Una misteriosa scomparsa di cui si parla da almeno tre giorni, ricostruzioni di «mandante» e «movente» per un gossip politico strategico in pieno stile italiano: non si vedono più esponenti di Fratelli d’Italia sulle reti Mediaset.

Giorgia Meloni e i suoi sarebbero stati volutamente estromessi dai programmi della rete del Cavaliere perché, ai vertici di Forza Italia o a Berlusconi stesso, questo non è chiaro, non sarebbe gradita la verve della leader di FdI.

Vista come una mancanza di rispetto nei confronti dei suoi alleati di centrodestra, una recente risposta della Meloni avrebbe portato al ban dalle trasmissioni di approfondimento di Galeazzo Bignami, Elisabetta Gardini e Guido Crosetto. Loro e non altri solo per questioni di circostanze; tutti i membri del partito al momento non sembrano graditi. La divisione del centrodestra appare profonda, ora più che mai.

Secondo il diktat arrivato da Arcore l’espulsione non ha neppure una data di scadenza, ma il vero cruccio è: chi ha dato «l’ordine»? Nessuno vuole prendersi le colpe e anzi, Berlusconi si sfila guardando al domani e parlando di nuove intese per ricostruire un fronte solido in vista delle politiche.

Le origini della cacciata

Ricostruendo la faccenda si nota questo: lunedì sera Giorgia Meloni dice di non «dovere niente» al leader di Forza Italia e con ciò si espone pericolosamente. Appena due giorni dopo questa sua infelice uscita durante Quarta Repubblica, la trasmissione di Nicola Porro su Rete 4, vengono stroncati uno dopo l’altro i suoi compagni di partito.

Mercoledì viene cancellata la partecipazione di Galeazzo Bignami a Zona Bianca, giovedì quella di Elisabetta Gardini da Dritto e Rovescio e infine addio anche a Guido Crosetto, fondatore del partito di FI, che doveva essere ospite nella puntata di Stasera Italia.

Le motivazioni fornite ai tre interessati non stanno in piedi. Le redazioni dei programmi hanno contattato lo staff del partito per annullare le ospitate usando come scusa il clamoroso successo di Sanremo e parlando della necessità di «cambiare all’ultimo minuto le scalette». Cambiamento di fatto mai avvenuto a fronte poi della presenza inalterata di deputati e parlamentari di altri partiti.

Le indiscrezioni sulle reali motivazioni già circolavano su Dagospia e Repubblica, ma adesso il rifiuto per i «meloniani» appare evidente.

Chi ha fatto la telefonata

Il comportamento di Meloni sarebbe stato letto quindi come “irriconoscenza" e la pena sembra essere la censura.

Proprio per questa riposta tanto muscolare però ci si è domandato se a dettare ordine di fare piazza pulita di FI dai programmi sia stato Berlusconi in persona o meno. Chi lo difende sostiene che il Cavaliere non avrebbe alcun interesse ad estromettere i deputati vicini a Meloni perché, a livello di audience, è comunque una perdita. In aggiunta, lo stesso Crosetto lo scagiona ricordando la presenza indiscriminata sulle redi Mediaset di amici e nemici dell’imprenditore.

Difficile comunque pensare che, al netto di questo, non ne fosse almeno al corrente. A quel punto però chi avrebbe dato «ordini» alle redazioni di silurare i meloniani? Si punta il dito sulla senatrice di Forza Italia Licia Ronzulli.

Alle domande de Ilfattoquotidiano.it, però Ronzulli risponde:

“Non ho fatto quella telefonata perché non ho il potere di decidere le scalette dei programmi Mediaset. Se lo avessi oggi non sarei una senatrice di Forza Italia, ma magari lavorerei a Fininvest o Mediaset”.

Rimarcando poi:

“Non ho mai avuto la presunzione di poter interpretare il pensiero del presidente Berlusconi facendo questo tipo di telefonata. Bisogna chiamare Crippa o Confalonieri. Non faccio io le scalette di Mediaset”.

Chiunque sia stato però il dissidio è evidente e cosa potrà significare tutto questo per i nuovi equilibri e coalizioni da formare in vista delle elezioni lo si sta già definendo in questi giorni. I risultati però non appariranno chiari e intellegibili prima di qualche mese; dobbiamo limitarci a considerare questo gesto come un primo valido indizio.

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