Toshiba deve rispondere di falso in bilancio per oltre 1.2 miliardi di dollari. Le ragioni? La crisi economica e l’incidente di Fukushima. Titolo in rialzo del 6%, dopo un calo del 20% da aprile a oggi.
Hisao Tanaka, amministratore delegato di Toshiba, ha dato le proprie dimissioni. La ragione è da ricercare nelle indagini, condotte da un ente esterno, che hanno portato alla luce un falso in bilancio sistematico dal 2008 a oggi. I conti sono stati gonfiati per un importo di 156 miliardi di yen, oltre 1.2 miliardi di dollari. Sembra, quindi, che il gruppo giapponese abbia trovato un modo non proprio legale di affrontare la crisi economica globale. A dare le proprie dimissioni sono stati anche il vice presidente Norio Sasaki e 8 dei 16 componenti del Cda. Gli investitori, però, sono ottimisti e il titolo è in rialzo del 6%, dopo un calo di oltre il 20% da aprile a oggi.
Le operazioni di falso in bilancio, di cui Tanaka si è assunto ogni responsabilità pur negando di aver fatto pressioni in tal senso, sembrano essere cominciate a seguito di una flessione costante di attività trainanti dell’azienda, come quelle che riguardano i PC e i microprocessori.
Standard&Poor’s, dopo aver reso noto che gli utili dell’azienda subiranno dei tagli, ha minacciato un abbassamento del rating. Inoltre, ci si aspetta una multa molto consistente da parte delle autorità di regolamentazione, che adesso si vedono costrette a intervenire.
Caso Toshiba: le conclusioni della commissione
Non è sotto accusa solo Toshiba, ma una “cultura aziendale” che non permette di “obiettare ai capi”: sono queste le conclusioni a cui è arrivata la commissione di esperti indipendenti, dopo aver analizzato i bilanci degli ultimi sette anni.
Toshiba: le origini del falso in bilancio
Tanaka ha chiamato in causa il top management e ha parlato di un “problema sistemico”.
Dopo la crisi economica del 2008, infatti, Toshiba - che ai tempi era sotto la guida di Atsutoshi Nishida e reduce dall’acquisizione di Westinghouse - ha puntato a obiettivi poco realistici e ha esercitato notevoli pressioni per raggiungerli.
Nel 2011 - quando alla guida si trovava Sasaki, fino a ieri vice presidente del gruppo - la situazione non è migliorata, anzi. L’incidente di Fukushima e la chiusura dei 48 reattori presenti sul territorio nazionale hanno messo in ginocchio il settore del nucleare e reso davvero difficile pensare a delle prospettive di sviluppo e di crescita.
Per non sfigurare di fronte al diretto concorrente Hitaschi - anche esso in difficoltà - e per non perdere investitori, Toshiba ha peggiorato la situazione e aggravato l’entità dei falsi in bilancio.
Caso Toshiba: interviene il Governo
Si tratta del più grave scandalo finanziario nella Corporate Japan dal 2011 – quando Olympus venne coinvolta in un caso di falso in bilancio. Il Governo ha subito un danno notevole, visti i tentativi di Abenomics di attirare investitori stranieri con la promessa di trasparenza all’interno del sistema, e precisamente con la presenza di membri indipendenti all’interno delle aziende. Il ministro delle Finanze, Taro Aso, ha criticato aspramente l’operato di Toshiba, mettendo in evidenza il danno, in termini di credibilità, provocato al sistema finanziario giapponese.
Toshiba: nonostante lo scandalo, il titolo è in rialzo
Tanaka viene sostituito ad interim dal presidente Masashi Muromachi. Tutto ciò avviene in un giorno in cui il titolo è in rialzo del 6%, dopo aver perso più del 20% da aprile a oggi, mese in cui venne resa nota la notizia del falso in bilancio. Sembra quindi che gli investitori siano ottimisti e pensino a un futuro migliore per la Toshiba.
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