I ritardi della cassa integrazione hanno infastidito Conte, che ha incontrato il presidente INPS Pasquale Tridico al quale ha proposto una soluzione per le imprese.
I ritardi e gli inceppamenti della cassa integrazione durante l’emergenza coronavirus hanno irritato anche Giuseppe Conte, che si è detto “fortemente insoddisfatto” (fonte: AdnKronos) e ha voluto vederci chiaro. Il premier ha convocato il presidente INPS Pasquale Tridico a Palazzo Chigi per un incontro faccia a faccia per fare il punto su numeri, articolazioni, criticità e step della cig, in un colloquio durato ben 2 ore.
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Ad oggi sono stati pagati 5,8 milioni di euro di cassa integrazione, ma ci sono ancora 150mila lavoratori che ancora aspettano i soldi (di cui 130mila domande si riferiscono a giugno, dice l’INPS). Una situazione inaccettabile per il premier, che ha sottolineato che nuovi ritardi non saranno concepibili. Dopo mesi di polemiche e malcontenti anche Conte è arrivato a fare la “tirata d’orecchi” all’Istituto di previdenza.
Cig, la proposta di Conte: incentivi alle aziende che non la usano
Conte ha esortato il presidente INPS a monitorare e vigilare, e a “stare in guardia sui numeri”. E ha poi avanzato una proposta con cui si punta a superare le criticità.
La soluzione proposta dal presidente del Consiglio, a cui starebbe lavorando con il ministro del lavoro Nunzia Catalfo, consiste nell’incentivare le imprese a non utilizzare la cassa integrazione, scoraggiando questo strumento in cambio di una defiscalizzazione del costo del lavoro.
In tal modo si vuole favorire il rilancio delle attività dal punto di vista dell’offerta e portare un consistente risparmio delle risorse stanziate per gli ammortizzatori sociali. I dipendenti non stopperebbero così l’attività lavorativa usufruendo della retribuzione piena.
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