Nuovi sussidi per i disoccupati. Lo ha annunciato il Ministro del lavoro Giuliano Poletti. La rettifica al Jobs Act conterrà ulteriori fondi da stanziare a sostegno delle aree in crisi economica. Ecco il nuovo piano previsto dal Governo.
Nuovi ammortizzatori sociali previsti per i lavoratori in particolari situazioni di crisi aziendale. Lo ha previsto e annunciato il Ministro del Lavoro Poletti: saranno coperti dalla misura dai 35 ai 40mila lavoratori.
La misura sarà introdotta con il decreto correttivo sul Jobs Act: una somma pari a circa 370milioni di euro servirà a garantire sussidi di disoccupazione e a finanziare forme di ammortizzatori sociali.
La misura si rende necessaria per i lavoratori che avrebbero perso, altrimenti, i sussidi di disoccupazione al termine dell’anno in corso.
Quali sono quindi le misure annunciate dal Ministro del Lavoro Poletti e a chi si rivolgono?
Cassa integrazione straordinaria: chi può usufruirne e quanto riceverà
Il decreto correttivo del Jobs Act arriverà in aula entro il prossimo 16 settembre. Tra le misure previste, quella riguardante la cassa integrazione straordinaria per i lavoratori di 9 aree industriali a rischio.
Si tratta dei lavoratori delle aree di Gela, Piombino, Livorno, Rieti, Termini Imerese, Trieste, Taranto e le aree di Ascoli Piceno e Molise.
Per i lavoratori di queste aree, la scadenza degli ammortizzatori sociali era prevista per dicembre.
Come previsto dalle attuali disposizioni del Jobs Act, infatti, a partire da gennaio scompariranno sia l’indennità di mobilità che la cassa integrazione in deroga e saranno stabilite regole molto più rigide per la cassa integrazione straordinaria.
L’imminente termine del sussidio garantito dallo Stato per i lavoratori costretti a casa avrebbe causato un elevato numero di esodati, ovvero di lavoratori senza diritto ad ammortizzatori sociali, ancora lontani dalla pensione e, ovviamente, senza occupazione.
La misura si è resa quindi obbligatoria. La cassa integrazione verrà prorogata di un anno e, chi è rimasto scoperto dagli ammortizzatori sociali, riceverà un sussidio pari a 500euro mensili.
L’assegno di 500euro mensili dovrà essere però accompagnato dall’impegno del lavoratore alla ricollocazione. La misura che verrà presto introdotta dal Jobs Act prevede infatti un Piano operativo di ricollocazione (Por): dovranno collaborare le Regioni, le quali, inoltre dovranno stanziare ulteriori risorse. Il Ministro ha previsto che dagli Enti regionali dovranno essere stanziate risorse pari almeno al 20% rispetto a quelle stanziate dal Governo.
Cassa integrazione straordinaria. Per i sindacati è solo «un’aspirina»
Dei 370 milioni di euro, 85 saranno stanziati esclusivamente a favore del prolungamento della Cassa integrazione straordinaria per i lavoratori nelle aree di crisi. Per gli esodati, invece, saranno 150milioni. Altri fondi dedicati, invece, all’ampliamento dell’indennità di disoccupazione: 135milioni a sostegno dei lavoratori stagionali ricorrenti (quelli che hanno lavorato 3 anni negli ultimi 4, nel settore del turismo e termale), per i quali l’indennità sarà corrisposta per 4 mesi.
Sono circa 40 mila i lavoratori che beneficeranno delle misure previste dal Ministro Poletti. Ma, per i sindacati, si tratta soltanto di una situazione tampone. La crisi delle 9 aree industriali potrebbe protrarsi oltre l’anno, almeno fin quando le aziende coinvolte non inaugureranno i piani industriali di rilancio.
Il segretario della Uil, Guglielmo Loy, ha definito la misura del Ministro un’aspirina per abbassare la febbre nei territori, ma che non può curarne la malattia.
I sindacati sono concordi nell’apprezzare le misure compensative all’attuale Jobs Act previste dal Governo ma, sottolineano, l’intervento a sostegno dei lavoratori deve coinvolgere anche quelli fuori dalla 9 aree di maggiore crisi occupazionale.
La misura tampone, per il momento, concede ai lavoratori delle aree in crisi di tirare un sospiro di sollievo per ulteriori 12 mesi.
Certo, gli ammortizzatori sociali non possono e non devono bastare: la misura che sarà introdotta con la rettifica al Jobs Act dovrebbe puntare molto più sul Piano occupazionale di ricollocazione.
Per questo, è fondamentale che il Governo stabilisca dei principi generali alle quali le Regioni dovranno rifarsi nello strutturare i progetti di ricollocazione, per concedere la possibilità ai lavoratori disoccupati di rientrare a pieno nel mondo del lavoro.
Intanto si punta anche alla lotta contro la povertà, con il Governo che si pone come target lo stanziamento di 1,5 miliardi di euro. Così Poletti: “nel 2017 vorremmo arrivare a coprire tutti i nuclei familiari in difficoltà con minori“.
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