Chi è il “de cuius”? Cosa significa? Definizione e spiegazione della locuzione latina utilizzata in ambito di successioni.
Chi è il “de cuius”? Cosa significa ed in che ambito di utilizza?
Bene, se hai avuto a che fare con eredità e successioni, ti sarà senza dubbio capitato di incontrare la locuzione “de cuius”. Dunque, di chi si tratta?
Precisiamo subito che, come molto spesso accade nel mondo giuridico, notai, avvocati e magistrati, fanno largo uso di termini e locuzioni latine per indicare fattispecie determinate. Ebbene, il termine “de cuius” viene utilizzato nell’ambito delle successioni mortis causa.
Infatti, i giuristi preferiscono avvalersi della locuzione “de cuius” anziché utilizzare il termine “il morto” o “il defunto”. “De cuius”, difatti, significa letteralmente “colui della cui eredità si tratta”.
Chi è il “de cuius”? La definizione
Nel mondo del diritto le espressioni latine sono molto utilizzate, sia per indicare modi di dire sia categorie di soggetti determinati (si pensi al «giudice a latere» o alla particella «ex»d’avanti agli articoli di legge).
Come abbiamo anticipato, il “de cuius” è la locuzione di origine latina che viene utilizzata quando si parla di successione per causa di morte. Dunque, i giuristi preferiscono non utilizzare il termine “defunto” per indicare il proprietario dei beni oggetto dell’eredità, e lo sostituiscono con la locuzione “de cuius”.
Infatti, “de cuius” non è altro che l’abbreviazione di “de cuius hereditate agitur”, ovvero “colui della cui eredità si tratta”.
Può accadere che notai, avvocati e magistrati preferiscano avvalersi del termine “ereditando” (colui da cui si eredita); a questo punto non bisogna fare confusione perché “ereditando” e “de cuius” indicano la stessa cosa, in parole semplici il defunto.
“De cuius”, quando si utilizza?
Come abbiamo anticipato, la locuzione “de cuius” è utilizzata in ambito di successioni mortis causa (anche qui i giuristi preferiscono il corrispondente latino di successione a causa di morte). La successione è l’istituto giuridico con il quale più soggetti, spesso uniti da un legale di parentela, subentrano nella titolarità di un patrimonio o di singoli diritti patrimoniali del titolare precedente, ovvero il de cuius, alla morte di quest’ultimo.
La successione mortis causa riguarda sia il patrimonio del defunto che i singoli diritti che lo compongono (la proprietà, l’uso, l’usufrutto, l’enfiteusi, la superficie, l’abitazione).
La successione a causa di morte può essere:
- successione legittima, quando i diritti e i beni del defunto si trasferiscono agli eredi indicati dalla legge e sulla base di quote determinate dal Codice Civile, poiché manca un atto testamentario;
- successione testamentaria quando i diritti e i beni del defunto vengono trasferiti agli eredi sulla base della volontà del de cuius, espressa nel testamento.
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