Che lavoro fa Giacomo Draghi, il figlio del presidente della BCE, e perché crea conflitto di interessi con l’operato della Banca Centrale Europea.
Chi è il figlio di Mario Draghi e perché il lavoro che fa crea dubbi che possa essere in corso un conflitto di interessi?
Stupisce la domanda di un giornalista alle ultime battute della conferenza stampa di Mario Draghi, a seguito della riunione BCE del 21 luglio 2016 - in cui il Consiglio direttivo ha deciso di lasciare i tassi di interesse e la politica monetaria invariati, preferendo avere un quadro più chiaro in sede dell’incontro di settembre.
La domanda allusiva parla del figlio di Mario Draghi, o meglio, del suo lavoro. Secondo il giornalista, infatti, potrebbe esserci un conflitto di interesse tra il papà, presidente della Banca Centrale Europea, e l’occupazione di suo figlio, Giacomo Draghi, la stessa dal 2011.
Draghi sul lavoro del figlio: il Parlamento è d’accordo
Draghi ha risposto senza indugio, ma certamente una situazione del genere - che chi frequenta i mercati, i forum e i siti di informazione indipendenti già conosceva bene - fa nascere delle domande.
La domanda in questione, che ha riproposto la conflittualità che potrebbe nascere dal lavoro del figlio di Draghi, è la seguente:
Suo figlio è un bond dealer a Londra, signor Draghi, quindi non è un conflitto di interessi?
Come primo appunto specifica che la stessa domanda gli è stata posta al Parlamento europeo quando il figlio ha preso questa decisione. Il presidente della BCE ha spiegato che Giacomo Draghi non è un dealer, ma un trader. E il Parlamento ha accettato la spiegazione.
La differenza tra dealer e trader
Prima di conoscere la risposta di Draghi, definiamo cosa fa un bond dealer.
Un dealer è una figura o una società che compra e vende bond o asset in generale per il proprio conto. Un dealer, infatti, agisce come principale negoziatore per il proprio conto, a differenza di un broker che opera per conto di terzi.
La differenza tra dealer e trader sta nel fatto che il primo compra e vende come parte della sua consueta attività, mentre il trader opera non su base commerciale, ma per il proprio e diretto interesse.
E su questa sottile differenza ruota il commento di Mario Draghi, che non convince alcuni investitori.
Perché il lavoro di Giacomo Draghi crea conflitto di interesse
Niente da dire se, ad esempio, Giacomo Draghi fosse uno specialista su materie prime o mercati emergenti. Ma no: il figlio di Mario Draghi lavora sul mercato obbligazionario, strettamente correlato con l’operato e le decisioni di politica monetaria della BCE. Gli asset su cui opera si muovono in reazione agli annunci del padre.
Una telefonata padre-figlio e l’insider trading è servito.
Il profilo LinkedIn di Giacomo Draghi ci mostra qualche informazione in più.
Dal 2003 il figlio di Mario Draghi lavora per la Morgan Stanley, colosso bancario americano.
E qualche dubbio, dealer o trader che sia, che possa esserci un conflitto di interesse è duro a morire.
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