Cosa e chi sono i congiunti non conviventi, secondo le direttive ministeriali. Ecco l’elenco completo.
Chi sono i congiunti non conviventi che potremo incontrare a Natale? Il governo ha annunciato le nuove misure restrittive, che contengono una deroga per visitare congiunti e parenti fino al secondo grado, ma solo a determinate condizioni.
Per capire con chi si potrà stare a tavola a Natale, ripassiamo chi sono i congiunti secondo le indicazioni del Ministero.
Congiunti non conviventi: ecco chi sono
Sulla nozione di congiunti e sulle persone che ne fanno parte si è dibattuto a lungo. Per fare chiarezza, si è reso necessario l’intervento del Ministero dell’Interno, ed ora possiamo dire con certezza che i congiunti sono:
- i coniugi
- i partner conviventi
- i partner delle unioni civili
- le persone che sono legate da uno stabile legame affettivo
- i parenti fino al sesto grado (come, per esempio, i figli dei cugini tra loro)
- gli affini fino al quarto grado (come, per esempio, i cugini del coniuge)
Ecco l’esatta definizione resa dal Ministero:
“... deve ritenersi che i “congiunti” cui fa riferimento il DPCM 26 aprile ricomprendano: i coniugi, i partner conviventi, i partner delle unioni civili, le persone che sono legate da uno stabile legame affettivo, nonché i parenti fino al sesto grado (come, per esempio, i figli dei cugini tra loro) e gli affini fino al quarto grado (come, per esempio, i cugini del coniuge).”
Con quali congiunti si potrà stare a tavola a Natale?
Fino a poche prima della conferenza stampa di Conte, non v’era certezza su quali congiunti potremo vedere la Vigilia e il giorno di Natale. L’ipotesi più accreditata era quella dei parenti di primo grado, con una deroga per i nipoti di meno di 14 anni (nel caso, ad esempio, di una coppia che vada a pranzo dai genitori anziani).
Un’ulteriore deroga al vaglio era quella del pranzo o cena tra parenti non conviventi di secondo grado (ad esempio fratelli) che altrimenti passerebbero il Natale da soli.
Alla fine, tuttavia, il Governo non ha fatto alcuna distinzione all’interno della categoria dei congiunti. Sarà infatti possibile ricevere in casa due parenti o amici non conviventi alla volta, dalle 5 alle 22, in tutti i giorni di zona rossa. Dal conteggio sono esclusi i minori di 14 anni.
I fidanzati non conviventi sono congiunti?
Stando a quanto riportato dal Ministero dell’Interno, i fidanzati e le fidanzate non convenienti rientrano a pieno titolo tra i congiunti, dato che sono classificabili come “affetti stabili”.
Gli amici rientrano tra i congiunti?
Nell’elenco dei congiunti non rientrano gli amici, anche se, nei mesi scorsi, si era aperto un dibattito in merito: secondo il viceministro alla Salute Sileri anche gli amici potevano farne parte.
La dichiarazione fu smentita immediatamente e, alla fine, prevalse l’interpretazione più restrittiva, che vede tra i congiunti soltanto i coniugi, i partner conviventi e delle unioni civili, le persone legate da uno stabile legame affettivo, i parenti fino al sesto grado e gli affini fino al quarto grado.
Perché tanti dubbi sui congiunti?
Prima del coronavirus, nel gergo comune nessuno utilizzava la parola “congiunto”. Le cose sono cambiate dopo la conferenza stampa di Conte dello scorso maggio, a partire dalla quale la parola congiunto è diventata quasi “di tendenza”.
Nemmeno in ambito giuridico (nè civile nè tantomeno penale o amministrativo) si fa riferimento ai congiunti, per questo le perplessità sul significato del termine accomunano sia i comuni cittadini che la categoria dei giuristi.
Soltanto il chiarimento del ministro De Micheli ha fatto sì che venissero sciolti tutti i dubbi, spiegando che i congiunti “sono persone con le quali si intrattengono rapporti affettivi stabili, anche se non formalizzati sul piano giuridico: quindi penso ai fidanzati, sicuramente sono inclusi in questa dicitura”, naturalmente oltre ai parenti e agli affini.
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