L’annuncio di Andrea Levy, presidente del Salone dell’auto, di spostare la kermesse da Torino a Milano ha mandato su tutte le furie Chiara Appendino. Arrabbiata anche con i suoi (specie con il vicesindaco Guido Montanari), la sindaca starebbe pensando anche alle dimissioni.
“Senza sottrarmi alle mie responsabilità, mi riservo qualche giorno per le valutazioni politiche del caso”. Così si conclude il comunicato della sindaca Chiara Appendino, furiosa come lei stessa si definisce per la scelta del Salone dell’Auto di traslocare da Torino in Lombardia.
La sindaca del Movimento 5 Stelle non ce l’ha soltanto con Andrea Levy, presidente del Salone dell’auto, ma soprattutto con i suoi e specie con il vicesindaco Guido Montanari che spesso nei giorni scorsi aveva attaccato l’evento.
L’edizione 2019 delle kermesse da poco terminata ha fatto registrare numeri record: 700.000 visitatori grazie anche alla location all’aperto del parco Valentino e alla formula dell’ingresso gratuito e fino a tarda sera.
“Spero che a giugno grandini” aveva invece detto Montanari prima del via al Salone, con parte del gruppo consiliare del Movimento 5 Stelle che aveva pronta una mozione per impedire le manifestazioni dell’area verde del Po.
Da qui la scelta di Andrea Levy di spostare il Salone dell’auto nel 2020 in Lombardia, con Chiara Appendino che a questo punto starebbe meditando alle clamorose dimissioni con anche la poltrona del vicesindaco che sarebbe più che mai a rischio.
Salone dell’auto, la Appendino si dimette?
Negli ambienti la voce girava già da giorni, ma il comunicato di Andrea Levy sul trasferimento del Salone dell’auto da Torino alla Lombardia, al momento di certo c’è soltanto che l’apertura sarà a Milano, ha comunque stupito visto il successo dell’edizione al parco Valentino appena conclusa.
“Seguendo la nostra vocazione innovativa, abbiamo scelto per il 2020 di organizzare la 6a edizione in Lombardia in collaborazione con ACI”, con Levy quindi pronto a fare le valigie dopo cinque edizioni passate a Torino.
La reazione di Chiara Appendino alla notizia è stata più che rabbiosa, con un post apparso sulla sua pagina Facebook dove non risparmia critiche sia agli organizzatori del Salone che ai suoi, facendo intendere come sia pronta anche alle dimissioni.
Senza dubbio sulla graticola ora c’è il vicesindaco sempre pentastellato Guido Montanari, che ha provato a difendersi dicendo che “le mie parole sono state travisate e usate per motivare da parte degli organizzatori scelte già assunte”.
Fatto sta che la frittata ormai è fatta e che la posizione di Montanari è a rischio “non mi dimetto, ma se mi chiede di fare un passo indietro sono pronto a farlo”, anche se a questo punto un addio appare scontato.
Ma cosa farà adesso la Appendino? Dopo le polemiche sulla Tav e l’Olimpiade, Torino in questo momento non può permettersi di perdere il Salone dell’auto ma ora si deve capire se ci sono le condizioni per ricucire lo strappo.
Senza una mediazione e un supporto anche da parte dei vertici del Movimento 5 Stelle, a quel punto la riflessione che ora starebbe facendo la sindaca potrebbe portare anche a delle clamorose dimissioni.
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