Oscar 2021, Chloé Zhao si aggiudica le statuette più ambite. Chi è la regista del Miglior film Nomadland, tanto amata negli Stati Uniti ma boicottata dal suo Paese d’origine?
Oscar 2021: è stata una notte indimenticabile per Chloé Zhao, vincitrice di due delle statuette più ambite, quella come miglior regista e come miglior film (Nomadland).
Nella notte degli Oscar si presentano i grandi film destinati a entrare nella storia del cinema come Ben Hur (1959), Titanic (1997), Il signore degli anelli - il ritorno del re (2003), Via col vento (1939) o Il paziente inglese (1996). A questi si aggiunge Nomadland, di cui la cinese Chloé Zhao è la regista.
La 93esima edizione della più importante premiazione dell’anno è stata la seconda a svolgersi in tempi di pandemia e tutti speriamo sia anche l’ultima. La notte tra il 25 e il 26 aprile è stata anche la notte dei record, l’edizione quasi tutta al femminile che ha portato lustro a un cinema di genere tenuto spesso in disparte.
Oscar 2021: anno da record
Dopo la straordinaria edizione del 2020, che ci fece respirare aria di normalità, gli Oscar 2021 si sono presentati in una vesta più “comoda”. Nel rispetto delle norme di sicurezza, la cerimonia si è svolta in maniera più sobria e in parte da casa.
In questa cornice non proprio idilliaca si sono affacciate alcune tra le registe più capaci degli ultimi anni.
Non solo registe, anche attrici, cantanti e costumiste: in corsa per le 76 nomination c’erano ben 70 donne. Una serata da ricordare come apertura al grande pubblico della fase “donna” del cinema.
In particolare Chloè Zhao può festeggiare la vittoria di tre Oscar come Miglior film, Miglior regista e miglior attrice protagonista per Frances McDorman.
Chloè Zhao: chi è vincitrice degli Oscar 2021
Chloè Zhao si presenta alla 93esima edizione degli Oscar con un vestito comodo, color sabbia, non vistoso ma sicuramente elegante, e vi ha abbinato delle trecce fanciullesche e un paio di scarpe da ginnastica bianche. Un look semplice, che sarebbe stato distrutto dagli esperti di moda se a indossarlo non ci fosse stata lei.
Perché sì, Chloè Zhao è soprattutto questo: naturalezza.
Zhao nasce a Pechino nel 1982. Si descrive come una teenager pigra, amante dei manga e abile nella scrittura. Molto presto inizia a viaggiare, studia all’estero e cerca ispirazione nella cultura occidentale. Ma non solo, tra le influenze di Zhao possiamo notare Spike Lee, Ang Lee, Terrence Malick e Werner Herzog.
Chloè Zhao però non piace molto alla Cina e nella sua patria la visione di Nomadland è stata bandita. Il motivo sembra essere un’intervista rilasciata dalla regista a un magazine internazionale circa dieci anni fa, quando la regista disse che la Cina era un Paese “dove ci sono menzogne ovunque”.
Da questa mattina in Cina, i più giovani stanno cercando di battere l’algoritmo che censura in automatico le discussione sul film Nomadland, su Chloè Zhao o sulla censura stessa della quale è stata vittima. Nulla da fare, Nomadland non sarà trasmesso in Cina.
Una carriera all’esordio per una regista che si sta affermando con forza nel panorama cinematografico. Il suo primo film, diretto nel 2015, pose le basi per lo stile schietto e naturale della pellicola di Zhao e la scrittura attenta ai margini e ai marginalizzati si sviluppa in una storia sui nativi americani. Prima Songs My Brothers Taught Me, poi The Rider – Il sogno di un cowboy, un western contemporaneo.
La consacrazione arriva con Nomadland, che racconta la storia di una donna nomade (Frances McDormand) dopo la morte del marito. E attenzione, perché Zhao è la regista del prossimo successo targato Marvel, Gli Eterni.
Il discorso di Chloè Zhao alla notte degli Oscar
Tanto lei quanto il suo film hanno colpito nel segno. Nomadland è vincitore della categoria Miglior film e la sua regista vince nella propria categoria. Un trionfo che Zhao celebra con un breve discorso sulla bontà.
Ultimamente ho pensato molto a come vado avanti quando le cose si fanno difficili e penso, penso a qualcosa che ho imparato da bambina, quando stavo crescendo in Cina; mio padre ed io giocavamo a questo gioco: imparavamo poesie cinesi classiche e le recitavamo insieme [...] Una la ricordo particolarmente bene e chiama “The three character classics” e la prima frase è (in cinese) ’le persone sono buone dalla nascita’.
Ci crede ancora Chloè Zhao e questo suo atteggiamento ha fatto in modo che si circondasse di persone buone e generose ed è a queste persone, alla loro bontà, all’unità che dimostrano anche in tempi difficile che dedica la statuetta degli Oscar.
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