Traduciamo un articolo tratto dal blog Fixing the Economist sulla controversia tra economisti circa il fatto che possa esserci o meno una crisi di bilancia dei pagamenti nell’Eurozona.
Capita spesso che dibattiti interi prendano piede (in maniera, a volte, persino piuttosto dura) nonostante vi sia una mancanza di chiarezza sulle definizioni dei termini chiave della discussione. Prendete ad esempio il dibattito in corso tra i Kaldoriani e gli esponenti della Modern Monetary Theory sul se la crisi dell’Eurozona sia o meno una crisi di bilancia dei pagamenti.
Cos’è una crisi di bilancia dei pagamenti?
Dalla prospettiva di disincantati Euro-scettici, l’intero dibattito si fonda su una mediocre definizione dei termini. Una crisi di bilancia dei pagamenti, infatti, ha anche un altro nome:«crisi valutaria». Prendiamo ad esempio la definizione di crisi di bilancia dei pagamenti che ci da Wikipedia:
Una crisi di bilancia dei pagamenti, anche chiamata crisi valutaria, si manifesta quando una nazione non è più in grado di ripagare il suo debito estero.
Come vedete, una crisi di bilancia dei pagamenti richiede che una qualsiasi entità che incorra in tale crisi abbia una propria valuta, altrimenti la crisi di bilancia dei pagamenti non si manifesta. Più semplice di così. Se così non fosse, potremmo interpretare qualsiasi cosa come crisi di bilancia dei pagamenti. Prendiamo ad esempio la povertà che osserviamo sulle strade. Anche quella potrebbe essere interpretata come una crisi di bilancia dei pagamenti, in quanto il deficit delle partite correnti del povero è troppo grande.
Euro spagnoli uguali agli euro tedeschi
Nella letteratura una crisi di bilancia dei pagamenti, come distinta da altri tipi di crisi, si distingue per l’emergere di un deficit delle partite correnti che conduce ad una pressione al ribasso della valuta del paese. Se però il paese non possiede una propria valuta tutto ciò non può accadere. Come possiamo osservare quotidianamente, infatti, gli euro Spagnoli e Irlandesi possono ancora comprare le BMW dalla Germania, così come accadeva prima della crisi. Se ci fosse una reale crisi di bilancia dei pagamenti questo non sarebbe più il caso, in quanto le BMW tedesche diventerebbero più care.
L’ossessione per la crisi di bilancia dei pagamenti
Chiediamoci allora: come mai importanti economisti compiono errori così sciocchi? Forse perchè i Kaldoriani (sebbene essi non riflettano il pensiero originale di Nicholas Kaldor) sono ossessionati dalle crisi di bilancia dei pagammenti. Essi le vedono ovunque e comunque. Dal momento che i loro modelli si focalizzano sugli squilibri commerciali, essi tendono spesso a dimenticare il significato del termine «crisi di bilancia dei pagamenti», interpretando pressocchè qualsiasi cosa come crisi di bilancia dei pagamenti.
Gli squilibri commerciali dell’Eurozona non sono da trascurare
Con ciò non intendo affermare che gli squilibri commerciali nell’Eurozona non sono importanti. Tutt’altro. Essi infatti hanno causato pericolosi squilibri nella domanda effettiva. Questo però non vuol dire che la crisi irlandese, spagnola, greca, portoghese o italiana sia una crisi di bilancia dei pagamenti. Bisogna allora essere categorici nelle definizioni: un paese senza una propria valuta non può soffrire una crisi di bilancia dei pagamenti con i paesi vicini che adottano la sua stessa valuta.
Libera traduzione da Pilkingtonphil per Fixing the Economist
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