La Cina inarrestabile nella sua stretta normativa: un annuncio di Xi Jinping sui redditi dei super ricchi da ridimensionare ha fatto crollare il settore del lusso. Anche i titoli italiano affondano.
La Cina scuote anche il mercato del lusso, mandando in tilt i principali titoli del settore nelle Borse europee.
Le azioni italiane delle società da Ferragamo a Cucinelli stanno scambiando in territorio negativo: il contesto di una ripresa economica incerta con l’ombra della variante Delta ha trovato un altro inciampo per il settore luxury.
Pechino potrebbe tassare i miliardari, frenando la spesa per il lusso dei più importanti acquirenti dei brand della moda esclusivi e costosi.
Cosa succede alle azioni del lusso e cosa aspettarsi dalla Cina?
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Settore lusso ko: stretta cinesi sui miliardari
Perdite pesanti nelle Borse europee per il comparto lusso: alle ore 12.40 Moncler cede il 4,55%; Cucinelli va giù del 4,11%; Ferragamo fa un tonfo del 4,86% e Tod’s crolla del 3,00%.
Anche altri brand, come Kering e Lvmh cadono a picco negli scambi parigini: il primo perde oltre il 7% e il secondo il 4,63%.
Il comparto luxury ha subito la novità annunciata dal presidente cinese Xi Jinping, che ha promesso di aggiustare “i redditi eccessivi”, avvertendo i super ricchi del Paese che lo Stato prevede di affrontare la crescente disuguaglianza.
Si prosegue quindi a vele spiegate nel solco dell’“agenda comune per la prosperità”, lanciata dalla politica cinese dopo le segnalazioni di malcontento all’interno del Comitato Centrale del Partito per l’ascesa di una nuova classe di ricchi imprenditori.
L’annuncio di una svolta radicale verso i miliardari è suonato come un campanello di allarme per il settore lusso che si avvale dei facoltosi cinesi.
Basta pensare che Moncler e Tod’s dipendono dal mercato della Cina per oltre il 30%.
Cosa farà la Cina contro i ricchi?
Xi dovrebbe espandere le tasse sul patrimonio e aumentare le aliquote dell’imposta sul reddito per ottenere una distribuzione del reddito più equa e ridurre il divario tra le persone meno abbienti e i gruppi ad alto reddito.
Alcune riforme potrebbero essere di vasta portata, comprese tasse più elevate su plusvalenze, successioni e proprietà. Si prevede che anche salari maggiori nel settore pubblico facciano parte del pacchetto, per limitare le dilaganti tangenti e la corruzione che coinvolgono i funzionari pubblici.
Interessante segnalare che le azioni della Borsa di Shanghai sono diminuite dal picco di febbraio, dopo una serie di restrizioni normative sul settore finanziario e sanzioni per le industrie costrette a rispettare regole ambientali più severe.
Di conseguenza, i magnati del Paese hanno già visto ridursi la loro ricchezza. Secondo l’analisi del Financial Times, il patrimonio netto combinato delle due dozzine di miliardari cinesi nei comparti tecnologia e biotecnologia, le cui partecipazioni sono monitorate da Bloomberg, è sceso del 16% dalla fine di giugno.
Una stretta sui super ricchi in Cina indebolirà le azioni del lusso?
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