Cina ammette rallentamento: giù target PIL 2019, ok a taglio tasse

C. G.

05/03/2019

Anche l’economia cinese sta rallentando: Pechino ha rivisto le stime sulla crescita del 2019 annunciando una nuova maxi riforma fiscale

Cina ammette rallentamento: giù target PIL 2019, ok a taglio tasse

La Cina ha ufficializzato il temuto rallentamento economico.

Qualche ora fa il Dragone ha infatti rivisto al ribasso i suoi target di crescita per il 2019 e ha comunicato la sua intenzione di procedere ad una maxi riforma fiscale.

Misure, quelle anticipate dalla Cina, che dovranno fare i conti con il fardello di un debito decisamente pesante, oltre che con la guerra commerciale con gli USA, forse giunta alle battute finali.

Cina taglia stime 2019: quanto frenerà l’economia?

Il target sul Prodotto Interno Lordo 2019 rilasciato questa mattina nel report annuale del premier Li Keqiang al National People’s Congress è stato rivisto al ribasso dal 6,5% precedentemente stimato a un range compreso tra il 6% e il 6,5%.

“Questi nuovi obiettivi accolgono una decelerazione strutturale, ma non sono ciclici, il che significa che i responsabili delle politiche dovranno mostrare i muscoli per stimolare l’economia”,

ha dichiarato Alicia Garcia Herrero, economista di Natixis SA a Hong Kong.

Una crescita pari al valore inferiore della forchetta (al 6,0%) sarebbe la più bassa degli ultimi tre decenni.

Gli obiettivi di Pechino per l’anno corrente

In un rapporto annuale del Governo consegnato alla sessione di apertura del Congresso nazionale del popolo, il Premier Li Keqiang ha fatto luce sui prossimi obiettivi della Cina. Tra questi come non annoverare il target di inflazione al 3%, invariato rispetto all’obiettivo dello scorso anno. I prezzi al consumo del Dragone hanno messo a segno un +2,1% nel 2018 su base annua.

In cantiere anche la creazione di 11 milioni di nuovi posti di lavoro nel 2019 (anche in questo caso obiettivo stabile rispetto a quello dell’anno precedente). Nel 2018 la Cina ha creato 13,61 milioni di nuovi posti secondo i dati ufficiali.

Tra gli obiettivi del Governo anche quello di rafforzare il mercato del lavoro riducendo la disoccupazione nelle aree urbane al 5,5% nel 2019, target invariato rispetto allo scorso anno. Nel 2018, il tasso si è attestato al 4,9%.

Il taglio alle tasse

Dopo aver abbassato i target sul PIL 2019, la Cina ha altresì comunicato la sua intenzione di tagliare di 3 punti percentuali (dal 16% al 13%) la fascia più alta dell’imposta sul valore aggiunto, il tutto con l’obiettivo di favorire il settore manifatturiero. Per questo verranno ridotti anche i contributi sociali versati dalle aziende.

Annunciato inoltre un taglio di 1 punto percentuale (dal 10% al 9%) al supporto IVA. Combinati, i tagli saranno equivalenti a ben 800 miliardi di yuan e aumenteranno gli utili societari, secondo Morgan Stanley, favorendo la crescita del PIL cinese.

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