Lo spettro del Covid e dei lockdown torna a spaventare la Cina: i casi aumentano e le città si bloccano di nuovo nella nazione asiatica. Il centro di produzione dell’acciaio è ora fermo: che succede?
Non solo guerra, il Covid si riaffaccia sul mondo e minaccia le forniture di materie prime chiave: in Cina, si stanno nuovamente bloccando alcune città.
Nello specifico, il dragone ha fermato temporaneamente le attività della città più importante della nazione per la produzione dell’acciaio.
Una notizia non rincuorante, considerando che le catene di approvvigionamento non sono state ancora liberate e che le materie prime in tutto il mondo soffrono per lo stress pandemico e le sanzioni dovute alla guerra in Ucraina.
Cosa sta succedendo in Cina e cosa si teme per l’economia globale?
Cina: lockdown nella città dell’acciaio
La Cina ha imposto il suo quinto blocco nelle ultime due settimane per reprimere un aumento dei casi di Covid-19.
La nazione sta addirittura spingendo per costruire più di 60 ospedali improvvisati nelle sue province, in quella che appare come una nuova ed ennesima emergenza pandemica.
Secondo le autorità locali, è stato messo in atto un lockdown nella città di Tangshan, un hub siderurgico nella provincia settentrionale cinese di Hebei. Le restrizioni sono iniziate il 22 marzo con i residenti non autorizzati a lasciare i loro edifici fino a nuovo avviso.
La Cina sta mantenendo un approccio severo per contenere l’esplosione di cluster e intende ridurre la trasmissione di Covid il prima possibile utilizzando misure rigorose come lockdown brevi e mirati e schemi di test rapidi a tappeto.
Da evidenziare che Tangshan, ora bloccata per emergenza virus, è il cuore dell’acciaio cinese e ha prodotto 131,11 milioni di tonnellate di materia prima grezza nel 2021, pari a quasi il 13% sul totale cinese.
In numeri, ha superato l’India, il secondo produttore di acciaio al mondo, che lo scorso anno ha prodotto 118 milioni di tonnellate di metallo.
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L’ombra del Covid in Cina aumenta la pressione sul commercio internazionale, già in sofferenza con lo stress delle forniture che ancora non si è allentato dalla pandemia e i problemi ora aggiunti con flussi bloccati dalla guerra russa.
Intanto, le autorità della città cinese di Shanghai hanno smentito le voci di un lockdown in tutta la città dopo che un sesto aumento consecutivo dei casi giornalieri asintomatici di coronavirus ha portato il suo conteggio a livelli record, nonostante una campagna di test di massa volti a soffocare stendere.
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