Colori regioni, ultimo monitoraggio: decisione a sorpresa del Ministero della Salute

Simone Micocci

20/08/2021

Decisi i colori delle regioni per la settimana che va dal 23 al 29 agosto: tutta Italia resta in zona bianca. Una decisione sorprendente, vi spieghiamo il perché.

Colori regioni, ultimo monitoraggio: decisione a sorpresa del Ministero della Salute

È arrivato l’ultimo monitoraggio ISS/Ministero della Salute e con questo l’ufficialità di una decisione che oggi possiamo definire “sorprendente”: anche la prossima settimana tutta Italia resta in zona gialla.

Una decisione a sorpresa visto che - come vi abbiamo spiegato nei giorni scorsi - c’erano tutte le condizioni affinché una regione, la Sicilia, passasse in zona gialla già dal prossimo lunedì 23 agosto. Altre due regioni, Sardegna e Calabria, erano, e lo sono ancora, a rischio ma solo per le settimane successive.

Ebbene, così non è stato: secondo i parametri presi in considerazione dal Ministero della Salute e dall’ISS con l’ultimo monitoraggio, che ricordiamo prende come riferimento la settimana che va dal 9 al 15 agosto, infatti, anche la Sicilia presenta ancora numeri da zona bianca e dunque non ci sarà il tanto annunciato cambio di colore (che tuttavia rischia di essere solo ritardato di una settimana).

Perché la Sicilia non passa in zona gialla dalla prossima settimana

Per passare in zona gialla serve che nel contempo sussistano tre diverse condizioni, quali:

  • incidenza dei contagi settimanali superiore ai 50 casi ogni 100.000 abitanti (siamo a 155);
  • percentuale di posti occupati in terapia intensiva pari o superiore al 10% (siamo all’11%*);
  • percentuale di posti occupati nelle aree mediche pari o superiore al 15% (siamo al 17%*).

*Dati AGENAS aggiornati al 19 agosto

Considerando i dati forniti dall’Agenas (Agenzia Nazionale per i Servizi Sanitari Regionali), quindi, sussistono tutte le condizioni per il cambio di colore che doveva essere annunciato già oggi. Ma non è stato così e il motivo è semplice.

Nel monitoraggio dell’ISS, infatti, vengono sì presi in considerazione i dati sui ricoveri riferiti al martedì precedente (al 17 agosto in questo caso), ma anche un numero di posti letto in rianimazione diverso da quello che prende in considerazione l’Agenzia.

Ad inizio agosto, infatti, la Sicilia ha dato una comunicazione di un certo numero di posti letto in rianimazione che può essere aggiornato solo alla fine del mese; questo è “segreto”, ma sappiamo che è differente rispetto a quello variabile che viene utilizzato da Agenas per calcolare giornalmente le percentuali di occupazione.

A questo punto è facile intuire che il numero comunicato all’ISS è più alto visto che, a parità di dati, secondo l’Agenzia la Sicilia lo scorso martedì aveva un’occupazione pari al 10%, mentre secondo l’ISS era invece leggermente più bassa e quindi sufficiente per mantenere la zona bianca per un’altra settimana almeno.

I numeri della pandemia, però, restano elevati: i contagi continuano a crescere, così come l’incidenza media arrivata a quota 155 ogni 100 mila abitanti. Un record condiviso con l’altra Isola, la Sardegna. E nell’ultimo bollettino i nuovi positivi sono stati 1.377, un quinto del totale, mentre i decessi un terzo (16 rispetto ai 55 su scala nazionale).

Cosa dice l’ultimo monitoraggio

Nelle altre regioni la situazione appare invece maggiormente sotto controllo, tant’è che 18 di queste sono state contrassegnate con un “livello di rischio moderato”, mentre per altre 3 il rischio è “basso”. La buona notizia è l’ennesimo calo dell’indice Rt, passato da 1,27 a 1,1.

Il dato nazionale sull’incidenza media dei contagi, però, richiede una maggiore attenzione visto che dai 73 casi ogni 100 mila abitanti si è saliti a 74. Dati, comunque, che secondo gli esperti che li stanno provando a interpretare sembrano confermare che ormai il picco della quarta ondata è arrivato. Una buona notizia in quanto vorrebbe dire che d’ora in avanti i contagi cominceranno a calare, il tutto senza che nel contempo sia stato necessario introdurre ulteriori restrizioni (a parte l’obbligo del green pass). Le uniche che ancora non possono dirsi tranquille a riguardo, però, sono - oltre la Sicilia - Sardegna e Calabria, le quali sono ancora vicine - ma non troppo - a soddisfare i criteri per il passaggio in zona gialla.

Importante comunque il monito degli esperti, i quali nell’ultimo monitoraggio fanno presente che “i tassi di occupazione e il numero di ricoverati in area medica e terapia intensiva sono in aumento” e quindi non bisogna abbassare la guardia provando a velocizzare la campagna vaccinale in vista dell’autunno.

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