Come contestare una multa? Modalità e costi del ricorso al Prefetto e al Giudice di Pace

Andrea Tartaglia

07/08/2019

Non tutti le sanzioni elevate su strada sono legittime. Se esistono ragioni fondate è possibile contestare una multa con buone probabilità di successo. Vediamo come.

Come contestare una multa? Modalità e costi del ricorso al Prefetto e al Giudice di Pace

Ricevere un verbale per una sanzione elevata durante la circolazione (o la sosta) su strada è un rischio che non corrono solo gli automobilisti più distratti o quelli meno disciplinati. Esistono casi nei quali il conducente potrebbe non avere tutti i torti, o addirittura potrebbe non aver commesso alcuna infrazione.

In questi casi si può contestare la multa. Chiariamo: sono situazioni rare, il più delle volte le sanzioni emesse si riferiscono effettivamente a infrazioni commesse realmente, che è giusto punire. Può succedere però che la sanzione non sia legittima, magari perché il segnale di divieto ignorato non era visibile.

Oppure può succedere che vengano elevate più multe nel corso di un’unica giornata per la stessa infrazione. E la Cassazione prevede al massimo una contravvenzione ogni 24 ore per ogni infrazione. In casi come questi si può fare ricorso. Vale la pena? Si può fare? Quali sono i passaggi necessari per avere ragione? Ecco come contestare una multa.

Quali sono i termini di pagamento di una multa?

Quando si riceve un verbale di contestazione per un’infrazione commessa su strada si è obbligati al pagamento di una sanzione pecuniaria. In alcuni casi vengono aggiunte anche sanzioni accessorie, come la decurtazione dei punti dalla patente.

La sanzione pecuniaria può essere pagata entro 5 giorni dalla notifica - usufruendo di una riduzione del 30% dell’importo - oppure entro il termine standard di 60 giorni dalla notifica. Trascorso questo termine la multa viene iscritta a ruolo e diventa titolo esecutivo per un importo pari alla metà del massimo previsto.

Per approfondire: Multe, se manca la notifica bisogna pagare?

Conviene pagare subito la multa e poi contestarla?

Partiamo da un presupposto: se la multa è legittima e se non si hanno giustificazioni valide, conviene saldare subito il dovuto. Pagare entro 5 giorni dalla notifica dà diritto ad uno sconto del 30%, un dettaglio non da poco soprattutto quando il verbale è “pesante”.

Il pagamento immediato però esclude la possibilità di fare ricorso. Quindi, se si ha la scicurezza di essere nel giusto occorre passare subito all’azione.

Come e quando contestare una multa

Per capire come contestare una multa è necessario leggere il verbale per rilevare eventuali vizi di forma. Se, ad esempio, è errata l’indicazione del modello del veicolo o della targa, sarà possibile chiedere l’annullamento in autotutela all’Ente che ha emesso la sanzione per vedersi cancellata la multa.

Se invece la notifica della multa è stata effettuata oltre i 90 giorni dall’accertamento dell’infrazione - o in presenza di un verbale incompleto, illeggibile o redatto da un agente estraneo al territorio di competenza - occorre contestare la multa presso il Prefetto o il Giudice di Pace territorialmente competente.

Bisogna prestare massima attenzione alla tempistica, perché il Codice della Strada prevede termini stretti. È possibile ricorrere davanti al Giudice di Pace entro 30 giorni dalla notifica o dall’accertamento, mentre si può ricorrere al Prefetto entro 60 giorni.

Come contestare una multa al Prefetto

Come abbiamo appena detto, è possibile contestare una multa al Prefetto o al Giudice di Pace territorialmente competente. Vediamo ora quali sono i passi da compiere e qual è la documentazione necessaria.

Chi decide di proporre ricorso al Prefetto non deve pagare alcuna somma per marche da bollo e contributo unificato e non ha bisogno di un avvocato che lo assista. La procedura è piuttosto semplice, dal momento che consiste nell’invio degli atti per un controllo formale, senza la necessità di partecipare a udienze o inviare memorie.

Nel contestare una multa al Prefetto è fondamentale il rispetto del termine di decadenza di 60 giorni dalla notifica della multa. Decorso tale termine non è più possibile proporre ricorso con questa modalità.

Il ricorso può essere inviato via PEC o via raccomandata A/R e il Prefetto dovrà dare risposta entro 210 giorni dalla spedizione qualora il ricorso sia spedito direttamente al Prefetto, o entro il termine di 180 giorni se questo viene inviato all’Ente accertatore. Se il Prefetto non decide nei termini indicati si applica il principio del silenzio assenso e il ricorso si considera accolto.

Attenzione però a scegliere questa modalità di ricorso: in caso di rigetto, il Prefetto obbliga il trasgressore al pagamento della sanzione raddoppiata rispetto a quella indicata nel verbale. In caso di rigetto, tuttavia, è possibile proporre ricorso al Giudice di Pace entro trenta giorni.

Come contestare una multa al Giudice di Pace

In alternativa al ricorso al Prefetto si può optare per il Giudice di Pace, che ha competenza esclusiva in materia di sanzioni per violazioni al Codice della Strada. A differenza delle modalità indicate per la contestazione davanti al Prefetto, nel contestare una multa al Giudice di Pace bisogna tenere conto che i termini per la proposizione del ricorso sono di 30 giorni dalla notifica.

Il ricorso può essere presentato personalmente presso la cancelleria degli uffici del Giudice di Pace o tramite un avvocato. È importante ricordare che - in questo caso - oltre alle spese legali vanno pagate anche le spese vive del ricorso, consistenti nel contributo unificato di 43 euro (per i ricorsi il cui valore è fino a 1.100 euro) e nella marca da bollo di 27 euro.

I documenti da produrre quando si contesta una multa davanti al Giudice di Pace sono:

  • un originale e due fotocopie del ricorso;
  • un originale e due fotocopie della cartella esattoriale o del verbale di contestazione o dell’ordinanza prefettizia;
  • una fotocopia degli eventuali documenti che si intendono allegare;
  • copia di un documento di riconoscimento valido del ricorrente.

Una volta ricevuto il ricorso, il Giudice di Pace avrà diverse opzioni: dichiarare inammissibile il ricorso; convalidare la multa con ordinanza; annullare in tutto o in parte la multa se accoglie l’opposizione del ricorrente; rigettare il ricorso determinando a carico del ricorrente una sanzione di importo ricompreso tra il minimo e il massimo stabilito dalla legge per la violazione accertata.

In caso di rigetto è comuqnue possibile proporre appello presso il Tribunale Civile. Visti i costi necessari al ricorso davanti al Giudice di Pace, è importante valutarne la convenienza. Nel caso di multe che inferiori ai 100 euro potrebbe essere poco conveniente, tenendo presente anche il tempo da investire.

Iscriviti a Money.it