Tre dei più comuni tipi di file che ogni giorno vedete in rete e non sono quelli JPG, GIF e PNG. Nonostante siano tutti caratterizzanti di un tipo di immagine, ognuno è pensato per adempiere a una diversa funzione. Scopriamo come e quando usare il file più corretto.
Ogni giorno vediamo decine di immagini in rete, scattiamo fotografie per i nostri profili facebook, twitter e linkedin, ci dilettiamo a ritagliare e filtrare i nostri scatti su instagram, snapchat e tinder. Le immagini digitali riempiono le nostre email, occupano memoria fisica sui nostri computer e richiedono un preciso tempo di caricamento nel web. Ma quanto conosciamo dei file che rappresentano le immagini a noi più care? Qual è il file o l’estensione migliore per una determinata fotografia? Scopriamo come distinguere file JPG, GIF e PNG e quando è giusto usare l’uno o l’altro in questa pratica guida.
JPEG
I file JPEG (le cui estensioni possono essere JPEG o il comunissimo JPG) utilizzano un algoritmo di compressione molto complesso per garantire la massima qualità d’immagine possibile in dimensioni molto ridotte. Inventato nel 1986, la sigla sta per Joint Photografic Experts Group e utilizza un data format a 16-bit in grado di visualizzare milioni di colori.
I file JPG sono i migliori da utilizzare quando abbiamo bisogno di immagini di buona qualità ma poco pesanti, ideali dunque per il web. Dal momento che l’occhio umano non riesce a percepire i dettagli di colore in maniera precisa come riesce a fare invece coi giochi di luce e ombre, alcuni impercettibili sfumature di colore verranno messi da parte in fase di compressione per salvare spazio e ridurre la dimensione dell’immagine, che verranno poi ripresi dall’algoritmo una volta che l’immagine viene effettivamente visualizzata. Il formato JPEG è quello standard per la maggior parte delle fotocamere digitali ed è supportato da tutti i browser e piattaforme esistenti, arrivando a ridurre le dimensioni del file fino al 15 percento senza alcuna perdita di qualità.
Il file JPEG e la sua estensione più comune JPG è dunque particolarmente indicata per:
- Immagini da utilizzare sul web, specialmente su fb, per i suoi ridotti tempi di caricamento
- Fotografie di immagine di oggetti immobili, non in movimento
- Immagini di soggetti reali, quelli presenti nella maggior parte delle fotografie scattate da umano
- Immagini dalle colorazioni complesse
- Immagini in scala di grigi, con complesso gioco di luci e ombre
GIF
Nonostante la maggior parte dell’utenza pronunci questo tipo di file «gif», il creatore Steve White ha più volte puntualizzato che la pronuncia corretta del formato inventato nel 1987 è «jif». Non sembra però essere riuscito a raggiungere o convincer l’opinione della massa, e il dibattito continua ai giorni nostri. L’acronimo sta per Graphic Interchange Format, ed è utilizzato per trasferire immagini nel minor tempo possibile tra connessioni lente. Dal momento che l’algoritmo di compressione utilizza un indice formato esclusivamente da 256 colori, i file GIF avranno dimensioni ancora più ridotte di quelli JPEG. Ciò è possibile grazie al processo conosciuto come dithering, che permette di combinare due pixel di colori rendendolo unico e riducendo così il numero di colori necessari a mostrare l’immagine. I file GIF possono essere animati, e permettono di scegliere come colorazione per i pixel quella trasparente, cosa impossibile nei file JPEG.
Il file GIF è dunque particolarmente indicato per:
- Grafiche web semplici e che non richiedano colorazioni complesse
- Piccole icone da utilizzare nel web
- Animazioni rapide e semplici cartoni
PNG
Disegnato per la prima volta a metà degli anni ’90 come lontano parente del formato GIF, il PNG si avvale di tutti i pro del file JPEG e di quello GIF. Pronunciato «ping» o «P-N-G», la sigla sta per Portable Network Graphics e ne esistono di due tipi.
Il PNG-8, molto simile al formato GIF, utilizza 256 colori e la trasparenza a 1-bit per creare immagini di dimensioni ancora più ridotte rispetto a quelle dei file GIF. Il PNG-24, utilizzando 24-bit per una combinazione di colori di oltre 16 milioni, caratterizza immagini dalla massima qualità grafica e dalle dimensioni superiori a quelle dei file JPEG.
I file PNG permettono inoltre di impostare la trasparenza su una scala che va da opaco a completamente trasparente, regalando un effetto traslucido e di sfumatura che gli altri formati non sono in grado di rendere. I PNG possono essere sovrapposti a qualsiasi background senza alterare il proprio aspetto originale, ma alcuni browser più datati potrebbero aver problemi a supportare e caricare i file di questo tipo.
Il file PNG è dunque particolarmente indicato per:
- Immagini per il web di altissima qualità e che includono effetti quali sfumature e trasparenze (come i loghi)
- Immagini da processare tramite editing e programmi appositi
- Immagini complesse e scattate da fotocamere professionali
- In tutti quei casi dove la qualità dell’immagine è prioritaria rispetto alla sua dimensione
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