Come investire in Terre rare?

Alessio Trappolini

24/05/2019

Il MVIS Global Rare Earth/Strategic Metals è un indice Total Return preso a benchmark da diversi fondi che permettono di esporsi sulle 20 aziende più grandi e liquide il cui business è centrato sulle attività di estrazione, lavorazione e commercializzazione di terre rare

Come investire in Terre rare?

Qualcuno le ha definite “l’oro del XXI secolo”. Nell’economia del 21esimo secolo, dove tutto è digitale e tecnologico, sono indispensabili: le troviamo nella realtà di tutti i giorni poiché sono contenute in tutti i dispositivi tecnologici di uso quotidiano, come ad esempio il computer che state usando per leggere questo report.

Sono le Terre rare, 17 elementi chimici presenti in natura nella nostra crosta terrestre che vengono utilizzati da tutte le più grandi multinazionali che producono lampadine, hard disk, turbine eoliche, motori elettrici, smartphone, schermi ad alta definizione eccetera.

Leggi anche Terre rare: cosa sono e perché sono importanti per la Cina nella guerra commerciale.

Visto il valore strategico di questi elementi non sorprende che gli investitori possano essere interessati ad investire in questo settore. Vediamo una delle alternative a disposizione degli investitori.

Investire in Terre rare con un ETF

ETF e benchmark a confronto, fonte: Bloomberg

L’ETF porta la firma di Vaneck (codice ISIN US92189F7428) ed è quotato al NYSE. Gestito da Liao Hao-Hung e Jason Jin, l’ETF replica l’andamento dell’indice MVIS Global Rare Earth/Strategic Metals e vede un’allocazione tattica su 20 società prevalentemente cinesi; sono presenti anche titoli azionari australiani, canadesi, giapponesi ed europei. La società con il peso maggiore è la cinese China Northern Rare Earth (9,606% al 24 maggio 2019).

A livello settoriale le società investite appartengono al minerario, seguito poi dai settori del ferro e acciaio e della chimica.

Performance e rischio dell’ETF

Report dell’ETF di Vaneck sulle terre rare; fonte: Bloomberg

Da inizio anno +7,37% contro il 5,28 per cento del benchmark ma nell’ultimo anno performance davvero poco brillanti dovute allo squilibrio fra domanda e offerta.

Nell’immagine sono sintetizzati i principali indicatori di rischio e rendimento dell’ETF di Vaneck. Vediamo che la prima finestra del 2019 ha visto una sensibile diminuzione della volatilità (deviazione standard) dello strumento, benché il downside risk permanga superiore rispetto al benchmark. Di seguito proponiamo un’analisi dell’indice sottostante.

MVIS Global Rare Earth/Strategic Metals, caratteristiche e composizione

Il MVIS Global Rare Earth/Strategic Metals è un indice Total Return preso a benchmark da diversi fondi che permettono di esporsi su questo mercato. Il basket investe nelle 20 aziende più grandi e liquide il cui business è centrato sulle attività di estrazione, lavorazione e commercializzazione delle terre rare e la sua composizione viene rivista trimestralmente.

Alcuni nomi di aziende contenute nel MVIS Global Rare Earth/Strategic Metals Index: Xiamen Tungsten, Osaka Titanium Technologies, Tronox Holdings. Cobalt 27 Capital Group, Zhejiang Huayou, Cobalt, China Molybdenum, Lynas, Lithium Americas.

Con una capitalizzazione che supera i 300 milioni di dollari, le performance del settore non sono state entusiasmanti nel biennio scorso. Motivo in più per credere su una possibile ripresa delle quotazioni che miri a ricoprire almeno parte del calo visto nel 2018.

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