Andare a vivere e lavorare in Svezia significa prendere contatto con un paese evoluto, multiculturale e dal tasso di occupazione piuttosto basso. Ma occhio agli adempimenti burocratici.
Notoriamente la Svezia include molti elementi interessanti per chi intende vivere e lavorare fuori dal nostro paese. Infatti la Svezia spicca per apertura al resto del mondo e per la presenza di più culture diverse al suo interno. In essa la multiculturalità è un tratto caratterizzante.
Oggi questo Stato della penisola scandinava costituisce un’ottima alternativa per tutti coloro che intendono migliorare il proprio status, magari cambiando professione o mirando ad ottenere un maggior successo professionale. D’altronde nel paese la disoccupazione è pari a pochi punti percentuale, e questo ci fa immediatamente intuire che le possibilità di trovare un impiego non sono poche.
Pertanto, come fare ad andare a vivere e lavorare in Svezia? Cosa occorre conoscere prima di prendere l’aereo? Quali documenti possedere e quali step burocratici rispettare? Quali sono le professioni che offrono maggiori chance di inserimento duraturo? Lo vedremo di seguito, in questa sintetica guida.
Andare a vivere e lavorare in Svezia: il contesto di riferimento
Come accennato, la Svezia è uno dei paesi dell’Unione Europea più evoluti dal punto di vista sociale, dei servizi pubblici e dunque anche sul piano del mercato del lavoro.
Il paese scandinavo brilla per benessere e qualità della vita, come evidenziato dalle classifiche che periodicamente sono pubblicate e che prendono in considerazione molti fattori (stipendi, livello dei trasporti, inquinamento ecc.).
Da rimarcare che in Svezia è possibile trovare elevati standard ecologici e un’economia dinamica e in costante sviluppo (nonostante gli effetti negativi legati alla pandemia). Inoltre i diritti civili (anche delle minoranze) sono tenuti in grande considerazione, mentre le norme del diritto del lavoro favoriscono l’ingresso dei lavoratori provenienti dall’estero e in generale tutelano adeguatamente tutti i lavoratori. Mentre gli ammortizzatori sociali sono sempre disponibili ad aiutare chi è in difficoltà, secondo un sistema di welfare molto radicato.
Gli stipendi svedesi sono piuttosto corposi e in media più alti di quelli italiani, ma d’altronde ciò è controbilanciato da un sistema fiscale che non fa sconti. In linea generale, i servizi di cui si può fruire sono all’altezza di quello che costano in termini di tasse. Il costo della vita è alto ma è appunto compensato da retribuzioni di consistente ammontare.
L’economia svedese è molto legata all’export: nel paese trovano spazio gli uffici di molte multinazionali. In effetti, andare a vivere e lavorare in Svezia può significare anche trovare un impiego alle dipendenze di un marchio italiano. Non deve stupire infatti che da queste parti abbiano investito big nostrani come Gucci o Luxottica, solo per fare qualche rapido esempio.
Chi intende andare a vivere e lavorare in Svezia, portando con sé la famiglia, potrà contare su un sistema sanitario efficiente e fondato su principi molto chiari. Mentre il sistema scolastico, come quello del lavoro, tende ad agevolare sempre i più meritevoli.
Inoltre, in Svezia la differenza tra classi sociali è meno marcata che da noi, ed anzi è tra le più basse del continente. Anche gli spostamenti per raggiungere il luogo del lavoro sono sicuri: nel paese la percentuale di incidenti stradali è bassissima.
Andare a vivere e lavorare in Svezia: documenti e burocrazia
Ovviamente prima di prendere l’aereo per partire per un viaggio con destinazione Stoccolma o qualche altra località di questo esteso paese, è opportuno altresì conoscere quali sono gli obblighi di natura burocratica e i documenti da avere con sé.
Ebbene, per un italiano, ossia per un cittadino UE, andare a vivere e lavorare in Svezia è meno complesso che per un extracomunitario. Infatti, i nostri connazionali possono circolare e lavorare liberamente in Svezia, senza bisogno di seguire le pratiche relative al permesso di soggiorno.
Ciò che conta è che l’interessato ad andare a vivere e lavorare in Svezia, abbia tutti i mezzi di sostentamento necessari per continuare a vivere là, senza pesare sulle finanze dello Stato. Ci riferiamo, ovviamente, ad un lavoro stabile, una pensione o una rendita: insomma, un reddito è essenziale per prolungare la permanenza in questo territorio scandinavo.
Ovviamente non è sufficiente solo un documento di riconoscimento (carta d’identità o passaporto). Se l’intento non è quello di fare una vacanza, ma di stabilirsi là in modo durevole (per più di un anno o più), l’interessato dovrà prendere residenza, seguendo uno specifico iter con cui rendersi pienamente ’visibile’ allo Stato. Ecco di seguito gli step di riferimento:
- registrazione allo Skatteverket, vale a dire l’ufficio dell’Agenzia delle Entrate svedese. Si tratta di un’incombenza di importanza primaria, da svolgersi quanto prima. All’interno di questo ufficio, gli addetti assegneranno all’expat italiano un codice anagrafico - che prende il nome di personnummer - e che di fatto ha la funzione del nostro codice fiscale. Esso permette di fare un’ampia varietà di cose essenziali: ad es. aprire un conto in banca o frequentare un corso di svedese per stranieri. Attenzione però: se l’interessato intende stare in Svezia per meno di 12 mesi (ad es. perché vuole tastare il mercato del lavoro locale, e valutare se tornare in seguito), non sarà tenuto ad effettuare tale iter.
- iscrizione nel registro dei residenti, che è una sorta di Inps del luogo. La registrazione è essenziale perché consente di ottenere un’assicurazione sanitaria e diverse altre agevolazioni e benefici. Anch’essa va fatta quanto prima e non oltre pochi mesi dall’arrivo in terra scandinava.
- richiesta della carta d’identità svedese presso il citato Skatteverket, la quale si accompagna a quella italiana ed anch’essa rappresenta un documento basilare per alcune attività come ad esempio, l’apertura di un c/c o il pagamento con carta di credito.
- iscrizione all’Anagrafe Italiani Residenti all’Estero (AIRE). Anche questa incombenza è molto importante, perché permette di comunicare all’amministrazione italiana che si è assunta la residenza all’estero. Per questa via, si provvede dunque a cancellare la propria residenza nel Comune italiano. Senza questa cancellazione, colui che è andato a vivere e lavorare in Svezia, continuerà ad essere considerato residente anche in Italia;
- apertura di un conto in banca presso un istituto di credito del luogo, seguendo le formalità previste e presentandosi allo sportello con carta d’identità svedese, passaporto e, possibilmente, contratto di lavoro firmato.
Come si può agevolmente notare, se all’inizio per entrare ed avere un primo contatto con il paese, è sufficiente un documento di riconoscimento, vero è che per vivere e lavorare stabilmente in Svezia, occorre rispettare step burocratici, obbligatori per tutta una serie di attività essenziali della vita quotidiana.
Andare a vivere e lavorare in Svezia: quali sono le professioni che offrono più chance?
In terra svedese la tassazione è elevata, ma i cittadini la ritengono giusta e trasparente, in quanto il livello dei servizi è molto alto. E le retribuzioni consentono di sostenere il peso del fisco. Se ci si chiede quali sono i lavori che garantiscono maggiori possibilità di impiego duraturo e ben remunerato, è abbastanza ovvio rispondere che le figure figure altamente specializzate sono sempre apprezzate.
Pertanto la laurea (magari tecnica), una formazione accademica avanzata, lo svolgimento di un master ed altre esperienze all’estero sono fattori in grado di fare la differenza e di portare alla firma di un contratto di lavoro con uno stipendio interessante.
In una sintetica panoramica delle professioni più richieste, eccole di seguito: insegnanti, cuochi, sviluppatori web, economisti, ingegneri, medici e personale sanitario, operai specializzati.
Da notare infine che la buona conoscenza della lingua inglese è in grado di determinare l’eventuale assunzione. Insomma, se l’expat italiano va a vivere e lavorare in Svezia e già sa districarsi nell’uso della lingua (ascolto, lettura, scrittura e comunicazione orale), sarà meno difficile ottenere un contratto. Ma è chiaro che per meglio integrarsi sarà opportuno parlare anche lo svedese. Da quelle parti, lo Stato offre corsi gratuiti ai lavoratori stranieri.
Non solo: se il sogno è quello di diventare insegnante di italiano o di altre materie, è opportuno rivolgersi quanto prima all’ambasciata svedese in Italia per ottenere informazioni anche sul riconoscimento dei propri titoli, in modo da poter andare a vivere e lavorare in Svezia, essendo già consapevoli del percorso da svolgere.
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